Potente è la tua mano, Signore

 «Potente è la tua mano, Signore», è il versetto tratto dal Libro dell’Esodo (15, 6) che quest’anno accompagna la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Da più di un secolo, infatti, la Chiesa rinnova il suo impegno ecumenico nel radunare i discepoli di Cristo nell’unità. In questo, la Chiesa testimonia una costante dinamica missionarie che, nel dialogo interreligioso, annuncia, espande ed attualizza il mistero di comunione che la costituisce.
 
In una tale prospettiva, il Servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso la sera del 24 gennaio ha realizzato, presso la Chiesa di San Francesco in Sorrento, un incontro di preghiera per rendere grazie a Dio per la nostra eredità cristiana. Inoltre, il fatto che l’evento sia avvenuto alla vigilia della festa liturgica della conversione dell’apostolo Paolo, assume un significato simbolico. La celebrazione, in presenza di una folta assemblea e di una rappresentanza dei presbiteri diocesani, è stata presieduta da S. Ecc.za Mons. Francesco Alfano, nostro Pastore, in comunione con lo Ieromonaco padre Ambrogio Matsegora (per la chiesa ortodossa) e, il Rev Jon Backhouse (per la chiesa anglicana). In comunione fraterna, abbiamo pregato il Signore Dio per sostenerci nell’accrescere maggiormente la comunione tra i cristiani, verso una piena comunione nella verità e nella carità. E, per essere sorretti nella ricerca tenace e fiduciosa di solidale unanimità e pace fra i popoli, la celebrazione ha avuto inizio con l’invocazione allo Spirito Santo, per accogliere poi con gioia la Parola di Dio, luce per la nostra mente e il nostro cuore. La lettura di alcuni brani della Scrittura è stata arricchita da due significative riflessioni e dall’omelia del nostro Arcivescovo, espressione tangibile di come la comunione dei cristiani non sia altro che la manifestazione efficace delle parole di Cristo «Ut unum sint» (che tutti siano una cosa sola; Gv 17, 21).
 
In questo, la scorsa sera ci ha consegnato una bellezza, e cioè che quando si prega insieme tra cristiani, il traguardo dell’unità appare più vicino. Pertanto, sulla via ecumenica verso la crescita della comunione, il primato spetta senz’altro alla preghiera comune, quale unione orante di coloro che si stringono insieme attorno a Cristo stesso. Se i cristiani, nonostante le loro divisioni, sapranno sempre di più incontrarsi ed unirsi in preghiera comune attorno a Cristo, crescerà la loro consapevolezza di quanto sia limitato ciò che li divide rispetto a ciò che li unisce. I cristiani potranno trarre coraggio per affrontare tutta la dolorosa ed umana realtà delle divisioni, e si ritroveranno insieme in quella comunità della Chiesa che Cristo forma incessantemente nello Spirito Santo: «Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi […] avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre!”» (Rm 8, 13-15).
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di Roberta GAMBARDELLA