Qualche risonanza dal 2° Week-end di Spiritualità

Il 4 e 5 giugno si è svolto il 2° Week-end di spiritualità per gli operatori pastorali, presieduto da Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Francesco Alfano.
E’ stato il primo incontro a cui ho partecipato e ho vissuto un’esperienza di arricchimento interiore che consiglio caldamente a tutti.
Nella lettura del Vangelo di Luca, nella preghiera comunitaria e nella condivisione del silenzio, vissuto come totale apertura dello spirito all’ascolto del Signore e dei fratelli, ho percepito chiaramente la presenza dello Spirito Santo tra noi.
Ancora oggi, vivo una serenità interiore che non avvertivo da tanto. Ringrazio di cuore il Vescovo, il Vicario don Mario Cafiero e tutti gli organizzatori che si sono prodigati per l’ottima riuscita di questo incontro.
Gerardo
Sono una volontaria vincenziana e come tale di esperienze di ritiri spirituali, momenti di condivisione e di fraternità ne ho fatti molti, ed ognuno mi ha arricchita in modo diverso e particolare.
Nel week-end del 4 e 5 giugno ad Alberi, ho potuto sperimentare ancora una volta quanto il Signore ci parla, sempre ed ovunque; ma soprattutto ci parla nel silenzio, quando stacchiamo la spina dalle nostre quotidianità, dalla fugacità del tempo, dalla frenesia e dal cadenzare ritmato e identico di ogni giorno. In questi due giorni di ritempramento dell’anima e del corpo, ho vissuto e condiviso nel silenzio, nella pace e nella preghiera, il dono della grazia e della misericordia che Gesù traccia costantemente nella vita di ognuno; quel percorso che ha sempre tracciato anche nella vita di tutta l’umanità. Ed ho percepito, altresì, una sensazione di gioia, la stessa gioia che hanno provato gli apostoli nel vederlo e nel toccarlo. Sì, perchè Lui c’è, dimora in me; Lui ha scrutato il mio cuore, ha colto i miei turbamenti nel profondo e mi ha sussurrato: ”Io ci sono e ci sarò sempre”.
Alla luce di questa esperienza e della consapevolezza del suo “camminare” insieme a me, mi auspico di lasciarmi ancora ispirare dal Signore, perchè è Lui che ci mostra costantemente la strada, la modalità ed i tempi del nostro percorso quotidiano.
Giovanna Passariello
Sono Tiziana, della comunità parrocchiale Gesù Redentore sita in Pontone, località di Sant’ Antonio Abate, sono una ragazza come tante altre, con sogni, dubbi, incertezze e speranza; il momento che stavo vivendo era quello della delusione. Un amica mi ha parlato di un ritiro spirituale e mi ha invitata ad andare ed ho sentito dentro la spinta, la curiosità di conoscere chi potesse capire nel profondo quello che stavo attraversando.
Vado e ad attendermi c’è il vescovo in persona! L’emozione fa da padrona: trovare un padre che ti accoglie e ti abbraccia è stato l’ inizio di un continuo sciogliersi.. e fare spazio a qualcosa che ti fa vedere chi sei veramente: un prodigio, un capolavoro unico, una persona amata cosi com’è, con delusioni, dubbi, incertezze, paure.
Ho vissuto in questo weekend una realtà che si chiama Gesù Cristo la sua presenza viva nella Parola e nell’Adorazione Eucaristica. E’ stato come immergersi in un oceano di pace, di amore e di misericordia.
Che dire.. anche se in due giorni la mia vita non è cambiata, ho la certezza che solo Gesù Cristo guarisce da tutti i traumi provocati dagli insuccessi della vita, dai desideri non realizzati, guarisce le ferite dei ricordi, affinché nulla di quanto ti è accaduto ti faccia rimanere nel dolore, nell’angustia, nella preoccupazione. Il Signore ti fa sentire il calore e la potenza del Suo Amore e libera la tua anima dalla paura che ti blocca, dai sensi di colpa che ti opprimono e da sentimenti di rabbia e di odio.
L’invito che faccio ad ogni giovane è quello di lasciarsi amare e guidare da quest’ oceano infinito di amore che è GESU’ CRISTO.
Tiziana
Cosa porto via con me da questo momento di formazione così intenso?
E’ questo il quesito che mi sono posta discendendo dalla bella collina di Alberi.. cosa racconterò agli altri? sarò capace di trasmettere la gioia dell’incontro con il Risorto? E’talmente personale l’esperienza di un incontro …
Certamente è stata un’esperienza troppo breve che avrei voluto prolungare almeno di un altro giorno!
Mi sono sentita chiamata a questa esperienza che avevo a lungo disattesa, ma ho avuto sin dal primo momento grandi aspettative non essendo nuova a queste iniziative spirituali e poi stavolta avremmo avuto con noi un relatore d’eccellenza, il nostro vescovo!
Dunque cosa porto con me… scendo giù a valle sentendomi benedetta!!!
 “Gesù torna dal Padre, ascende, mentre li benediceva…”
Ecco proprio come i discepoli ormai impregnati di Cristo, pronti a tornare al tempio di Gerusalemme per lodare e lì in città  per darsi da fare per la chiesa nascente, così anch’io ho maturato questa nuova e straordinaria consapevolezza di non essere sola ma piena di Cristo.
L’ho incontrato tra le righe del Vangelo di Luca che, da grande pittore e medico qual era, ha donato anche a noi, uomini del terzo millennio, un momento fondamentale della vita di Gesù e dei suoi discepoli permettendoci di cogliere ogni più piccolo insegnamento, dando anche a noi la possibilità di essere là in quella stanza e di poter toccare le mani e i piedi piagati, di ricevere la pace, di non vedere più un fantasma ma il Dio fattosi uomo che non si arrende alle miserie umane ma ancora una volta è lì per “aprire loro la mente”.
Sono i verbi dell’ABITARE e del TRASFIGURARE che mi hanno segnata: Abitare come risposta ai dubbi del mio agire, per quel compito di cui sono investita come catechista e volontaria. Ho capito che con tutte le difficoltà che incontro lì, nella mia parrocchia sgarrupata, è proprio lì che sono stata chiamata ad abitare, abitare le relazioni siano esse “nella comprensione che nell’incomprensione” e a trasfigurarmi e a trasfigurare guardando non più alle mie difficoltà ma alle piaghe del Signore che mi dice “Toccami, non sono un fantasma”.
Ringrazio quanti hanno reso possibile questo incontro facendoci dono del loro tempo. Grazie
Emilia, Parrocchia S. M. della Pace

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