Rinnovati dal Vangelo ringiovaniti dallo Spirito

Le aggregazioni laicali nella Chiesa diocesana

Il 20 settembre le aggregazioni laicali della nostra diocesi si sono incontrate nella chiesa del Gesù a Castellammare per una riflessione sul laicato associato della chiesa diocesana.
Sullo sfondo di questo incontro abbiamo avuto la Iuvenescit Ecclesia, lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede per i Vescovi della Chiesa Cattolica, sulle relazioni tra doni gerarchici e carismatici, per la vita e la missione della chiesa. Dopo un momento di preghiera, il segretario della consulta, Gianfranco Cavallaro, ha introdotto il tema della serata. Ha brevemente ripercorso l’ultimo anno di attività della consulta diocesana, dalla Tenda della Misericordia, al Convegno sul referendum di revisione costituzionale, fino a giungere all’incontro di giugno, guidato da Mons. Alfano. Ha proseguito chiarendo, che anche l’incontro della sera vuole offrire contenuti importanti, per sentirci sempre più impegnati nella missione della Chiesa diocesana, seguendo il comando di Gesù, riecheggiante nelle Linee Pastorali: “Ma voi restate in città”. Cavallaro ha, quindi, salutato Mons. Alfano ed il Dott. Mario Landi, membro del comitato di presidenza della consulta nazionale delle aggregazioni laicali, nonché Coordinatore Nazionale del rinnovamento nello Spirito santo. A lui è stato chiesto di introdurci in una prima lettura della Iuvenescit.
Il Dott. Landi sottolinea la dimensione carismatica delle aggregazioni laicali. Quando parliamo di realtà carismatiche parliamo di opere non umane, poiché ispirate dallo spirito. Lo spirito opera, la grazia si innesta, si incarna in una generazione. Movimenti, gruppi e associazioni sono parte della vita carismatica della chiesa. I gruppi, che sono tutti diversi, sono una modalità della chiesa, non tutta la vita carismatica della chiesa. Le realtà aggregative esistono perché la vita della chiesa possa esprimersi al meglio, non possono esistere per se stesse. Anche se si costruiscono attorno a carismi specifici, non si esauriscono lì. I carismi sono doni gratuiti di Dio per il bene della comunità. A ciascuno è dato un dono e nessun carisma è più importante di un altro.
Nelle aggregazioni non pecchiamo di autopreservazione e troviamo il coraggio di rivedere il nostro modo di essere . Percepiamoci come dono e inseriamoci in un una dinamica ecclesiale. L’aggregazione ad una associazione non può essere associata ad un servizio. I movimenti  sono per l’evangelizzazione, non per l’autopreservazione  della comunità.. L’evangelizzazione deve partire dalla vita. Ecclesiale, Dunque bisogna vivere integrati nella Chiesa non solo nell’associazione. La necessità oggi è quella di coinvolgere i battezzati nella vita ecclesiale e le aggregazioni hanno il compito di favorire tale inserimento. Ricordiamoci che non si vive per il movimento, ma per Gesù Cristo.
Il nostro Vescovo, Mons. Francesco Alfano, ci ha, poi, spronati  dicendo che ci sono esigenze e problematiche da affrontare. Abbiamo impegni concreti e dobbiamo metterci insieme per un cambiamento forte a partire dalle relazioni. Il Vangelo è il modo di vivere, di porsi accanto all’altro. Intensifichiamo le relazioni con complementarietà. L’esperienza del movimento deve stimolare ad altri doni dello spirito. Bisogna crescere come comunità attenta all’esperienza dei battezzati. Ricordiamo i 5 verbi di Firenze.  Lasciamoci provocare dallo spirito, poiché in questo cammino, in cui siamo chiamati al cambiamento, dobbiamo far sì che l’annuncio del Vangelo arrivi a tutti, poiché questa è la missione della Chiesa. Anche se siamo tentati dal non fare, facciamoci tentare invece dallo spirito che ci farà toccare la carne di Cristo. Diventiamo persone che sanno costruire un futuro migliore per tutti.

di Maria ESPOSITO