Riprendiamo il cammino, restando in città

L’autunno caldo dei convegni, quello diocesano e quello nazionale, si è appena concluso.
E mentre ancora ce ne risuonano nel cuore le sollecitazioni, ci chiediamo: ed ora?
Se lo chiede la nostra piccola equipe di Pastorale della Salute, che trova nella consegna delle tre parole di Papa Francesco ai delegati di Firenze: umiltà, disinteresse, beatitudine, uno stile di lavoro.
Ce lo chiediamo mentre rispondendo all’invito del Papa a guardare all’Ecce Homo, sappiamo che quell’uomo abita in città.
Spogliato di tutto, ha fame, sete, è nudo, straniero, malato.
Non ha salute, né del corpo, né della mente, né del cuore.
Quell’uomo, fragile e scartato, aspetta che i frutti dei convegni diventino i nostri passi per incontrarlo e prenderci cura delle sue ferite.
Papa Francesco ci chiede di costruire ospedali da campo. Il nostro Arcivescovo ci indica dove: in città.
Ospedali da campo in città, per costruire percorsi di conoscenza, di presenza, di condivisione, di trasfigurazione, nel mondo della sofferenza.
Sapendo che la salute va costruita anche nei nostri quartieri, che se sono sporchi e abbandonati non ci fanno stare bene; nella lotta alla marginalità sociale, che esclude tanti uomini dalla conoscenza dei diritti in campo sanitario; nella diffusione di stili di vita sani, nella prevenzione di patologie sociali come il gioco compulsivo, il bullismo, le dipendenze da farmaci, da tecnologie, da mode.
La salute si costruisce non lasciando sole le famiglie, che accolgono, curano e portano il peso di malati cronici, di portatori di handicap fisici e mentali, di anziani affetti da Alzhaimer.
La salute si costruisce mentre si costruisce l’uomo.
Per questo guardiamo alle Parrocchie, luogo di formazione integrale dell’uomo. Contiamo di visitarle e di ascoltarle, perché le Parrocchie, luogo della “Chiesa del grembiule”, custodiscono tante esperienze di vita buona al servizio della sofferenza.
Con l’aiuto dei Pastori e delle Comunità, proveremo a raccoglierle e a diffonderle.
Perché la Pastorale della Salute non è degli esperti e per gli esperti, ma è di ogni battezzato che si avvicina al mistero della fragilità dell’uomo con lo sguardo di Cristo.
Dott.ssa Lucia di Martino
Responsabile Servizio Pastorale della Salute