Sabato 25 ottobre Antonella Ruggiero in cattedrale a Sorrento

Una delle più belle voci della canzone italiana. Amatissima dal pubblico, ma per niente diva; molto riservata, eppure assolutamente affabile. Stiamo parlando di Antonella Ruggiero, che è stata protagonista, sabato 25 ottobre, di un concerto alla cattedrale di Sorrento, nell’ambito della manifestazione “Suoni Divini Divino Vino 2014”, organizzata dal Comune di Sorrento con la direzione artistica di Mario Mormone, in collaborazione con la comunità parrocchiale della cattedrale di Sorrento, attraverso l’associazione di promozione sociale “Il prossimo e il futuro”. Prima del concerto, il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano, è stato invitato a rivolgere un saluto ai presenti. “La cattedrale è un luogo sacro, ma è anche un simbolo forte della comunità costituita da persone che amano il bello e il bene. Affascinati dalla bellezza dell’arte si è spinti a cercare qualcosa di più”. Perciò, il presule ha espresso l’augurio “che questo nostro mondo diventi, anche con esperienze come questa, più bello, più buono, più giusto”.
 
Prima del concerto abbiamo rivolto qualche domanda ad Antonella Ruggiero. Una carriera lunghissima, la sua, prima con i Matia Bazar e poi come solista, a dimostrazione di aver fatto sempre buona musica. “In ogni professione se si lavora al lungo vuol dire che il proprio lavoro viene riconosciuto”, osserva. Una donna che non si è accontentata del successo, ma sempre in ricerca. “La ricerca – ci spiega – è fondamentale nella vita. Comprende tutti i lati dell’esistenza. Il divismo mi fa un po’ ridere, devo dire, quindi non è stata mai una mia scelta. Preferisco stare tra la gente, confrontarmi, avere a che fare con la vita di tutti, non solo per gli aspetti legati alla musica. Mi piace viaggiare, osservare: sono curiosa di natura”.
 
Questa voglia di essere sempre in ricerca, ha portato Antonella a vivere anche esperienze professionali particolari, come cantare in una sinagoga di Berlino oppure in India o in Africa, ma sempre “portando la nostra cultura”. Antonella Ruggiero è nata in una famiglia cattolica. Le chiediamo, perciò, il suo rapporto con la fede. “Sono credente – afferma -, ma sono molto libera. Osservo prima di tutto la natura. Per me la natura è la cosa che mi dà la certezza che qualcosa di grandioso esiste, ovviamente oltre alla grande intelligenza dell’essere umano, che da sempre crea delle cose meravigliose e altre ne distrugge. Dipende dalle scelte dell’essere umano. Però il mio credere nasce proprio nell’osservazione della parte bella di questo pianeta. Guardando la bellezza del Creato, non posso non credere, anche se la realtà dà delle volte delle indicazioni che ti farebbero cambiare percorso”.
 
Malgrado le difficoltà Ruggiero non perde la fiducia, come dimostra anche il titolo del suo ultimo disco, che ha un titolo che invita all’ottimismo: “L’impossibile è certo”. “Ci vuole – dichiara – un po’ di speranza: laddove sembra tutto perso, probabilmente la cosa che sembra impossibile può diventare realtà. La speranza è di uscire da questo buco nero nel quale tutto il pianeta si ritrova in questo periodo storico. L’umanità ha sempre percorso momenti talmente bui e difficili da affrontare da sembrare che tutto è perso. Invece, poi, si va avanti e magari ci si risolleva di nuovo in tutti i sensi”.
Ma lei pensa che la musica e l’arte in generale possano aiutare il dialogo tra le religioni e favorire un percorso di pace? “Sarebbe bello, anzi è bello pensare che persone di varie culture, che si uniscono e parlano, possano cambiare la società, ma è molto difficile – sostiene la cantante – perché il potere è in mano ad altri e non delle persone che vorrebbero che tutto si sistemasse per il bene e la pace, anche in tempi brevi. Purtroppo ci sono nel mondo forti contrapposizioni, anche se per fortuna ci sono ormai delle possibilità di dialogo che fino a 20-30 anni fa erano inimmaginabili. È anche vero che le varie fazioni si uccidono, sono l’una contro l’altra armate e la religione purtroppo viene presa a pretesto quasi sempre”.
 
Adesso Ruggiero è a lavoro su nuovo disco di musica sacra, dopo l’album pubblicato nel 2001 “Luna crescente (Sacrarmonia). “Utilizzerò i brani meravigliosi che ho cantato venerdì 24 ottobre nella cattedrale di Cremona, accompagnata dal fantastico organo della cattedrale”. Quando potremmo avere questo disco? “Penso presto – chiarisce – perché è veramente meraviglioso quel luogo, il suono e anche la scelta della scaletta. Ho scelto determinati brani, magari poco conosciuti, ma che ancora oggi emotivamente smuovono parecchio. Nel concerto nella cattedrale di Cremona ho proprio visto la partecipazione e la commozione”. D’altra parte, per Antonella, “la musica è un dono e la voce uno strumento assolutamente. Chi canta usa la propria sensibilità, che trasmette attraverso il suono e attraverso determinate scelte; quindi, è la persona nel suo complesso ad essere uno strumento, a partire dal pensiero”.
 
Infine, una domanda su suor Cristina. Nell’ultima settimana ha fatto molto discutere la sua scelta di interpretare una cover di Madonna, “Like a virgin”. Cosa pensa di questa operazione? “Ah non so – risponde -, è roba americana. Non lo so, non ho idea. Spero solo che suor Cristina si mantenga serena in questo nuovo percorso, magari durerà tanto o poco, questo nessuno lo sa, ma penso che sia una persona carina, molto carina”.

 

di Gigliola ALFARO