Sabato la Pasqua dei giovani a conclusione dei Martedì di Quaresima

Sabato 28 marzo il Servizio di pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia organizza la Pasqua dei Giovani 2015, in occasione della XXX Giornata mondiale della gioventù. Il filo conduttore è il messaggio di Papa Francesco per questa XXX Gmg: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”.
 
L’appuntamento, al quale sono invitati tutti i giovani dell’Arcidiocesi, è alle 16,30 nella Concattedrale di Castellammare di Stabia. Già dalle 16 è prevista l’accoglienza, da parte dell’Opera diocesana pellegrinaggi e degli Scout, sia per chi arriva in treno alla stazione di Castellammare di Stabia sia per chi arriva con gli autobus. Per le strade è prevista animazione da parte di gruppi di giovanissimi, che inviteranno i coetanei ad andare in Concattedrale. Saranno anche realizzati dei selfie che saranno inviati in chiesa, dove pure ci sarà un’accoglienza.
 
Nel primo momento in chiesa sarà accolta la Croce dei giovani, ci saranno riflessioni ispirate al musical “I Miserabili”, portato in scena dalla Compagnia “Il Segno”, un momento di preghiera. Seguirà un corteo lungo via del Gesù che raggiungerà Largo Licerta, dove si esibirà il gruppo musicale “I vatt a vott”, che suonano con le botti le canzoni popolari, e offrirà la sua testimonianza la nota ballerina Simona Aztori.
 
Durante il percorso ci saranno tre segni ispirati alle virtù teologali: la fede rappresentata dall’oratorio del Centro antico, la speranza rappresentata dall’associazione Ashram Santa Caterina, e la carità dalla Caritas diocesana.
 
Parteciperà alla Pasqua dei Giovani l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano.
 
Per i pullman, dopo aver lasciato i giovani in piazza Giovanni XXIII, è previsto il parcheggio presso i Cantieri.
 
Ma la Pasqua dei giovani è anche il culmine di un cammino iniziato con i Martedì di Quaresima “I Martedì di Quaresima – dice don Nino Lazzazzera, responsabile del Servizio diocesano di pastorale giovanile – hanno rappresentato un percorso eccezionale grazie alla compagnia ‘Il Segno’, che di volta in volta ha presentato, con canzoni e testimonianze, un diverso personaggio dei ‘Miserabili’, e alle meditazioni dei parroci che hanno ospitato gli incontri. Un percorso ricco e pieno di grazia, che ha offerto molti spunti ai giovani, anche attraverso la storia dei protagonisti dei ‘Miserabili’: innanzitutto, un invito a non fermarci al limite o all’errore commesso, ma a guardare un oltre più luminoso, perché né limiti né errori ci escludono dalla grazia di Dio e dalla ricerca della felicità. Non siamo condannati per i nostri errori, ma possiamo rialzarci e riprendere con speranza il nostro cammino”. Il messaggio di misericordia rivolto ai giovani attraverso il cammino dei Martedì di Quaresima ha avuto anche “una dolce conferma” molto importante dall’annuncio dato da Papa Francesco, il 13 marzo: l’Anno Santo della Misericordia.
 
Tanti ragazzi hanno partecipato al percorso proposto dalla Pastorale giovanile diocesana: le chiese erano sempre piene. Rispondendo alla richiesta del Papa di andare nelle periferie, spiega don Nino, “abbiamo scelto per le quattro parrocchie i cardini della diocesi: Sant’Agata per l’estremità ad est, Ponte Persica per l’estremità a ovest, Pimonte in alto e Vico Equense in basso. La Pasqua dei giovani, poi, si vivrà nel centro antico di Castellammare, che però rappresenta la periferia pur stando al centro della città per i tanti problemi che ci sono. Un paradosso dei nostri giorni: il cuore della città è la periferia”.
 
A sigillo di questo percorso ci sarà sabato la Pasqua dei giovani, che, auspica il responsabile della Pastorale giovanile, “speriamo offra ai ragazzi uno slancio in più nell’affrontare le proprie fragilità, i propri errori e la propria storia senza più la paura di sentirsi giudicati, etichettati o marchiati. Il messaggio che ci auguriamo arrivi ai ragazzi, e che è il cuore dei ‘Miserabili’, è che anche un ‘disgraziato’, che si considera tale, è chiamato alla santità. Infatti, questo è l’amore di Dio che non ti guarda per giudicarti, ma con misericordia e ti tende sempre la mano per farti rialzare. Dio non punta il male a cui hai ceduto, ma il bene ancora possibile che c’è in te”. “Noi – prosegue don Lazzazzera – speriamo che i giovani della nostra diocesi possano scoprire questo bene che c’è in loro e trovare così la rotta della loro esistenza, scommettendo su Dio. E che lascino anche che gli errori siano illuminati dalla grazia di Dio, trasformandosi così in un’occasione per scoprire di più se stessi e comprendere cosa c’è scritto nel proprio cuore. I giovani devono trovare il coraggio di non lasciarsi incatenare dai propri errori, di rialzarsi con ancora più determinazione guidati dai sogni e dagli ideali. Infatti, i giovani non vogliono una vita mediocre, ma alta. L’ambizione più grande che ha un giovane è la felicità”. Ecco perché, chiarisce don Nino, “Papa Francesco nel suo messaggio dice che per essere felici dobbiamo riscoprire la purezza del nostro cuore, perché questo ci permette di vedere Dio. Se riscopri questa purezza in te, la puoi vedere anche negli altri”. È un messaggio molto positivo quello che il Servizio di Pastorale giovanile, con l’équipe e la consulta, vogliono dare ai giovani: “Vogliamo dare ancora più luce a questo nostro camminare insieme come Chiesa diocesana, sotto la guida del nostro arcivescovo, per riscoprire questa bellezza e purezza che è dentro di noi, anche se talvolta nascosta da tante ferite. Questa Pasqua vuole tradursi in libertà di riprendere il dono che Dio ha fatto a ciascuno di noi”. In questo assume un carattere speciale “la testimonianza bellissima di Simona Aztori, che ci farà interrogare su una questione fondamentale: cosa ci manca per essere felici? Nulla, dobbiamo solo lasciarci guardare da Dio”.
 
Dopo la Pasqua dei giovani ci sarà un ulteriore appuntamento: dal 30 aprile al 3 maggio si terranno, presso la Casa Armida Barelli, gli Esercizi spirituali per giovani, guidati da padre Gianluca Savarese, frate cappuccino della nostra diocesi. “Come i pregiudizi mi condannano e mi schiavizzano, così una parola di vita può restituirmi la libertà – sottolinea don Lazzazzera -. Gli Esercizi vogliono essere un passo successivo in questo cammino di libertà. Sono un’occasione per sentire parlare di questo Dio che continua ad amarci. Gli Esercizi avranno una forma attenta anche al mondo giovanile. Non saranno i classici Esercizi ignaziani, ma avranno qualche momento di condivisione, per permettere ai partecipanti di vivere questo tempo di grazia”.

 

di Gigliola ALFARO