Unità pastorale Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta

Siamo tutti nella rete

Formazione animatori ragazzi e giovanissimi alla luce degli orientamenti pastorali

In un momento storico come quello che stiamo vivendo è quanto mai necessario promuovere l’inclusione tra le persone ed anche in un contesto come la parrocchia si può rischiare di sentirsi un’isola esclusiva e forte, lungi da chi vive in contesti differenti.

In virtù di ciò noi animatori, sia del settore ragazzi sia giovanissimi, nel contesto dell’approfondimento degli orientamenti pastorali diocesani, abbiamo preso parte al pomeriggio d’incontro, intitolato “Siamo tutti nella rete…”, tra le parrocchie dell’Unità pastorale 4 di Sant’Agnello, Piano di Sorrento e Meta riunite presso il centro parrocchiale di Meta il 23 febbraio; iniziando con un breve momento conviviale e  dopo aver ascoltato ed intonato una delle preghiere più antiche ed intense della chiesa, l’invocazione allo Spirito Santo, il timore d’esporsi e le poche remore  sono sfumati velocemente.

In seguito ha preso la parola Don Alfonso, illustrandoci due personalità, distanti solamente a primo impatto: Engelbart, l’inventore del mouse e il suo assistente Brand, autore del “Whole Earth Catalog”. Entrambi erano accomunati da una cultura hippie, dal desiderio quindi di cambiare il mondo finora conosciuto per crearne uno nuovo, contro il sistema e in cui sia azzerato ogni tipo di limite e confine; quest’ultimi infatti erano stati responsabili dei tragici eventi del secolo scorso. Anche Steve Jobs aveva tale mentalità: egli in un suo famoso discorso cita proprio una frase del catalogo di Brand, “STAY HUNGRY, STAY FOOLISH”, rendendolo un vero motto; il catalogo è stato infatti definito da Jobs come il primo Google cartaceo. Avendo appreso i desideri ed i bisogni di tali personalità, in parte responsabili della realizzazione del mondo di oggi dominato da internet e dai social network, possiamo coglierne l’ essenza, per poter insegnare ai nostri ragazzi a vivere in armonia sia la vita reale sia quella virtuale; quest’ultima infatti non può essere sottovalutata. Si tratta di un “gioco” con regole precise, che può funzionare bene o meno,  e che va a condizionare in ogni caso la nostra reale esistenza, una rete in cui siamo tutti ugualmente interconnessi.

Successivamente ci siamo divisi in maniera casuale in alcuni sottogruppi e abbiamo cercato risposte ad una serie di domande affidateci, come: “Quali difficoltà hai riscontrato ultimamente all’interno del tuo settore?”, oppure “Qual è un desiderio, ancora difficilmente realizzabile, in merito alla tua parrocchia?”. È stato un momento utile e costruttivo, in cui le esperienze e i consigli di ciascuno sono stati dono per l’altro.

Rientrati tutti in sala, abbiamo ascoltato le parole di Don Rito in merito alle tante tipologie di rete esistenti e siamo stati da lui invitati a partecipare al momento conclusivo della giornata. Ognuno di noi si è dunque impegnato a costituire un trio insieme a due rappresentati di parrocchie differenti dalla propria; uno alla volta abbiamo espresso la volontà di pregare per qualcosa di personale, qualcosa d’importante da affidare agli altri due animatori, i quali hanno posto le mani sulle nostre spalle, in segno di vicinanza fisica ed emotiva, ed abbiamo invocato lo Spirito Santo per il nostro compagno. Questo momento resterà impresso nella memoria del nostro cuore, è stato raro e di valore perché ci siamo sentiti più liberi, condividendo il peso interiore con due persone pressoché sconosciute, ma capaci di comprenderci e risollevarci.

Basterebbe ricordare questo per vivere in pace con gli altri tutti i giorni.

Grazie infinite a tutti coloro che hanno reso possibile questo prezioso incontro d’unità pastorale.

di Rossana e Tonino