Tempo di approfondimento per il Consiglio pastorale diocesano

La riflessione aperta con il Percorso di formazione pastorale, vissuto in diocesi tra novembre e gennaio, è risultata di ampio respiro e l’Arcivescovo ha ritenuto opportuno che si continuasse nel successivo Consiglio Pastorale diocesano (CPD), del 24 febbraio, per portarne a maturazione i contenuti, in vista delle scelte diocesane da compiere, e per favorire l’aggiornamento dei consiglieri che non erano riusciti ad essere presenti a tutti gli appuntamenti del Percorso.

I membri del Consiglio Pastorale, infatti, sono i primi responsabili della pastorale diocesana e devono formarsi essi stessi, condividere ed avere a cuore il cammino della nostra Chiesa, senza restarne fuori; solo così il CPD diventa veramente ciò che è: il “primo luogo” preposto a definire ed indicare la strada da intraprendere per annunciare il Vangelo oggi, nel nostro territorio.

Nel Consiglio del 24 febbraio, pertanto, è stato ripercorso brevemente quanto emerso dai contributi del prof. sac. Carmelo Torcivia: inizialmente è stato affrontata la necessità del passaggio da una pastorale di conservazione ad una pastorale missionaria, con l’individuazione dei segni che l’accompagnano e con la ricerca di cosa possa meglio favorire tale passaggio, e a tal proposito è emersa l’importanza di una autentica iniziazione cristiana; nella seconda fase ci si è soffermati su alcuni aspetti ritenuti basilari: i nodi culturali tipici del nostro territorio, per favorire l’inculturazione della fede; gli elementi del Kerigma, con particolare riferimento alla misericordia; il valore teologico che, come comunità ecclesiale, riconosciamo alla compagnia degli uomini ed infine la realizzazione delle Opere-segno, come occasione di crescita di tutta la realtà diocesana.

Il CPD, lavorando suddiviso in tre gruppi, ha approfondito alcuni dei contenuti del percorso non sviluppati compiutamente, in particolare: i nodi culturali che possono rallentare o, al contrario, favorire l’inculturazione della fede; i prerequisiti per un annuncio efficace del Vangelo; il valore teologico riconosciuto alla compagnia degli uomini.

Dal confronto sono emerse delle considerazioni interessanti. In particolar modo si è ribadita la difficoltà posta nelle nostre realtà da una cultura individualistica, tante volte orientata al lassismo, come pure una diffusa mancanza di interesse per la cultura, che nella vita di ogni giorno si trasforma in disinteresse per il bene comune. Certo, è stato osservato, la realtà è complessa e proprio per questo per un annuncio efficace, insieme alla credibilità di coloro che annunciano, occorre essere capaci di “leggere” la complessità. Si è consapevoli che anche nelle nostre comunità si fa fatica a vivere “la compagnia degli uomini”. Da più parti è stato chiesto che nelle nostre parrocchie i sacerdoti vengano alleggeriti da compiti che possono essere affidati a laici maturi, così che essi si possano dedicare con più disponibilità alla cura spirituale delle persone.

Nelle conclusioni, rispondendo a qualche perplessità, l’Arcivescovo ha fatto notare che, anche se le domande che ci stiamo ponendo non sono nuove, è nuovo però il contesto, anzi è in continua evoluzione, pertanto vanno rimodulate le risposte alla situazione attuale. Ha poi molto insistito sul valore della sinodalità che dobbiamo vivere e ricercare sempre più ed ha ricordato che ogni consigliere è in CPD in rappresentanza delle Unità Pastorali, degli Uffici e servizi di Curia o di altre realtà della diocesi: da qui il compito per ciascuno non solo di informare, ma anche di promuovere una riflessione su quanto viene discusso in Consiglio.

Poiché il prof. Torcivia sarà nella nostra Diocesi il 14 – 15 aprile, su invito del Servizio di Pastorale della Famiglia, Mons. Alfano ha proposto al Consiglio di realizzare, nella mattinata del 14, un incontro con lui per un ulteriore momento di approfondimento pastorale sulle tematiche trattate ed ha ricevuto piena disponibilità dai presenti. L’incontro, che sarà aperto anche ai presbiteri e ai responsabili della Curia pastorale, sarà strutturato a mo’ di dialogo a partire da domande poste da alcuni dei partecipanti, e permetterà una riflessione aggiuntiva, che aiuterà il Consiglio a camminare con maggiore consapevolezza verso l’individuazione dei prossimi passi da compiere nel cammino pastorale diocesano, compito dei prossimi CPD, previsti per il 21 aprile e il 9 giugno.

di Laura Martone