Tenda della Misericordia: “Dammi da bere”.

La richiesta di Gesù alla samaritana, al pozzo di Giacobbe (Gv. 4,7), ha fatto da filo conduttore nella realizzazione della tenda della Misericordia. L’iniziativa, curata e realizzata dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, ha segnato un ulteriore e significativo passo, nella crescita delle nostre Aggregazioni, nella comunione e nell’impegno condiviso. 
All’inizio di quest’anno 2016, come Consulta, abbiamo deciso di vivere “un impegno operativo” insieme, da affiancare agli incontri di studio e di. Preciso che non si voleva l’evento, ma un qualcosa che ci consentisse di operare insieme, in vista di impegni più stabili, a partire dalla scuola di formazione socio-politica, indicata dalle Linee Pastorali “…ma voi restate in città”.
Tenendo conto che stiamo vivendo il Giubileo della Misericordia, è sembrata interessante la proposta, del Rinnovamento nello Spirito Santo, che invitava a realizzare una Tenda della Misericordia, in collaborazione con le altre Aggregazioni laicali. La proposta è piaciuta e ci si è messi all’opera con spirito di collaborazione e con la disponibilità a tenere conto delle diverse sensibilità. 
Ed ecco che Venerdì 16 Settembre, abbiamo celebrato la Tenda della Misericordia, a Castellammare di Stabia. La sera ha preso l’avvio con i canti di accoglienza curati dalla corale diocesana del RNS, sono seguite alcune testimonianze di Misericordia vissuta: Casa Zaccheo; orientata all’aiuto delle famiglie in difficoltà, una rappresentante del Gruppo San Paolo, impegnato ad offrire il conforto della Parola di Dio ai reclusi del Carcere di Santa Maria Capua Vetere; una Famiglia del Cammino Neocatecumenatale che ha raccontato l’esperienza vissuta alla GMG di Cracovia. Le sono state introdotte dai canti del Coro San Francesco.
Molto significativa è stata poi la testimonianza, di Padre Alex Zanotelli, che si è soffermato sul significato della parola Misericordia collegandola alla radice ebraica della parola Compassione, forte è risuonato il richiamo all’impegno per provare a cambiare le strutture perverse che reggono il mondo della finanza e che inquinano il rapporto tra i popoli. Padre Alex ha più volte ricordato che più che parlare di poveri dobbiamo parlare di impoveriti. Significativi i suoi richiami all’enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì” come pure  l’invito a praticare la non violenza, che ci ha insegnato Gesù con il suo Vangelo. è seguita una breve ma intenza preghiera di Adorazione, vissuta dai partecipanti con palpabile, profondo coinvolgimento. Preghiera arricchita dall’ascolto della Parola di Dio (Gv,4) e da una riflessione/preghiera del nostro Arcivescovo.
A conclusione dell’incontro si è vissuta la festa, animata da alcuni amici del Cammino Neocatecumenale.
Per le Aggregazioni Laicali, la “Tenda” è stata, una occasione provvidenziale di grazia, nella comunione ecclesiale ed esperienza di annuncio dell’amore misericordioso del Padre.
 
Gianfranco Cavallaro
Segretario diocesana della CDAL
 
Seguono i commenti di alcuni Responsabili Diocesani.
 
L’evento “Dammi da bere” è stata la concretizzazione del percorso di comunione tra le aggregazioni laicali.
Nella preparazione abbiamo tra noi alimentato e accresciuto l’amore scambievole che è diventato testimonianza efficace, facendoci scoprire e valorizzare il dono di ciascuna realtà ecclesiale.
 
“Ho incontrato Gesù vivo “. Così si è espressa una partecipante.
 
L’appuntamento, aspettato da qualche tempo, è stata una bellissima esperienza di Chiesa in uscita, coinvolgente e gioiosa, confermata dalla presenza attiva dei giovani.
 
La grande affluenza ha evidenziato l’esigenza di ritrovarsi in “tanti, diversi ma uniti “.
L’auspicio di tutti è che diventi annuale, con spazi e tempi più ampi per favorire l’espressione di più aggregazioni.
 
Genoveffa Barbato
Responsabile diocesano Movimento dei Focolari
 
 
L’acqua della Koinonia
Sembrava un progetto utopico quello di vivere come aggregazioni e movimenti diocesani un momento di catechesi e di preghiera insieme… ma dopo un paio di mesi, grazie al contributo di tanti, il sogno è diventato realtà.
Il Signore ci ha indicato l’acqua che desidera da ognuno di noi. Un’acqua pura, cristallina, trasparente… l’acqua della koinonia.
Venerdì 16 settembre uno spirito di comunione e di fraternità si è diffuso come acqua viva ed ha coinvolto tante persone, come la testimonianza della Samaritana, che diviene un tramite, un veicolo perché tutti riconoscano “il salvatore del mondo”(Gv. 4,42).
In un mondo sempre più frammentato c’è bisogno di testimoniare la comunione soprattutto nella comunità ecclesiale.
Una comunione che ora deve continuare ad essere vissuta nella reciproca stima tra le diverse realtà, nel rispetto della varietà dei carismi, ma anche nella ricerca di un’effettiva sintonia nel quadro della pastorale diocesana.
Nel lontano 2005 Giovanni Paolo II a Loreto invitò l’AC a “promuovere la spiritualità dell’unità con i pastori della Chiesa, con tutti i fratelli di fede e con le altre aggregazioni ecclesiali” per divenire “fermenti di dialogo con tutti gli uomini di buona volontà”.
Noi ci siamo!!! Buon cammino…
                                                                                         Gianfranco Aprea, presidente diocesano AC
 
 
Quanti bei momenti vissuti in questa avventura chiamata “DAMMI DA BERE” ! Sarebbe troppo lungo elencarli tutti e si rischierebbe di dimenticarne qualcuno. Ci sono i documenti audiovisivi che potranno aiutare quanti non hanno potuto partecipare, a vedere l’avvenimento, ma nessuno di essi mostra il volto del regista, lo Spirito Santo, la cui azione ha prodotto ciò che hanno potuto sperimentare quelli che erano lì.
LA GIOIA INIZIALE.
 “ …Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme….là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre…”, La parola del salmo 133 è quella che è andata realizzandosi a mano a mano che arrivavano quanti sono intervenuti. C’era il sorriso sul volto di tutti e la gioia si è fatta canto e racconto di esperienze vissute, di misericordia donata e ricevuta.
IL TURBAMENTO.
Padre Alex ha illustrato con parole semplici ed incisive, la situazione socio-economico-ecologico-politica mondiale, che non è immutabile, ma può esser cambiata, senza guerre, senza violenza, ma con la resistenza passiva di comunità cristiane che siano veramente tali. La forza di tali comunità, produsse nell’antichità, lo sgretolamento dell’Impero romano, la massima potenza mondiale del mondo allora conosciuto e oggi, se fosse messa in atto, potrebbe disintegrare gli imperi finanziari che stanno decidendo le sorti dell’intero pianeta. Perché le comunità cristiane non hanno più quella forza capace di cambiare il mondo? Perché sappiamo solo ripeterci: da solo cosa posso fare di fronte a problemi mondiali così grandi e complessi? Perché molto spesso viviamo un tenore di vita al di sopra delle nostre possibilità economiche e non ci orientiamo verso la sobrietà? E allora ci siamo accorti che forse non riusciamo a soddisfare la richiesta di Gesù alla Samaritana: “Dammi da bere”, perché siamo sprovvisti di acqua o non ne abbiamo a sufficienza. Cosa fare?.
L’AMORE MISERICORDIOSO.
La risposta è giunta in un silenzio che sembrava quasi irreale, quando facendosi largo tra la folla, è arrivata la teca contenente il Pane Eucaristico. Intronizzato il Santissimo Sacramento, è iniziato un dialogo fatto di canti, di Parola, di pause di silenzio, di parole che a nome dell’assemblea, il nostro Arcivescovo ha rivolto in maniera accorata e sincera a Gesù Eucaristico. “….O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di Te ha sete l’anima mia….” (Sal.63,2). Nessuno è stato redarguito, nessuno è stato aspramente rimproverato, nessuno è stato cacciato via ! Tutti siamo stati invitati “ O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente, comprate  e mangiate senza denaro e senza spesa, vino e latte…” (Is. 55,1 ss)
LA SPERANZA.
Consolati da tanta grazia, rifocillati da qualche stuzzicherai amorevolmente preparata, ci siamo accomiatati sulle note di un gradevolissimo medley di canzoni. Si la strada maestra da percorrere, è quella che i nostri avi ci hanno indicato, ponendo sullo stemma della nostra città, l’immagine della Vergine Maria. La Vergine Santissima, figura della chiesa , ci conceda di corrispondere alla vocazione cristiana di essere il sale della terra, la luce del mondo. Il Signore porti a compimento l’opera iniziata.
 
Franco e Luisa Lione
Responsabili diocesani Cammino Neocatecumentale
 
E’ stata un’aria di festa quella che si è respirata venerdì 16 nel Cral Maricorderia, dove ha avuto luogo l’evento “Dammi da bere”, organizzato dalla Colsulta delle Aggregazioni Laicali.
Aria delle grandi feste che vedono riunita tutta la famiglia. 
Posso dire con certezza che, per me,”Dammi da bere” è stata una straordinaria occasione, per realizzare il sogno, che da tempo portavo nel cuore, di lavorare in diocesi insieme ai fratelli delle altre realtà laicali. 
Riunirci per organizzare l’evento, ci ha dato la possibilità di incontrarci più spesso e quindi di conoscerci di più.
Dividersi i compiti, riconoscendo e rispettando carismi e competenze, ci ha dato la possibilità di organizzare un programma che ha soddisfatto le aspettative di molti partecipanti. 
 
La gioia iniziale creata dai primi canti; il raccoglimento e la forte emozione provocata dalle testimonianze accompagnate da antichi canti, vere perle della musica sacra; lo scossone alla coscienza provocato dalla relazione di padre Zanotelli e che dire poi dell’Adorazione che ha tenuto l’assemblea in silenzio orante, nonostante il disagio degli spazi ristretti per l’inaspettata affluenza.
E come nelle feste di famiglia alla fine esplosione di gioia finale, il cuore trabocca di gioia che si manifesta con baci e abbracci. L’agape fraterna ha finito di sciogliere il ghiaccio, se mai ne era rimasto. 
Il concerto finale di classici napoletani offerto dai fratelli del Cammino Neocatecumenale
mi è parso come il dono di un fiore ad ogni fratello presente o per capirci meglio come la bomboniera che ti porti a casa come ricordo della festa.
 
Olimpia Cascone
Responsabile diocesano Rinnovamento nello Spirito Santo
 
L’evento della Tenda della Misericordia credo che segni alcune positività che non è né giusto né opportuno perdere. In primo piano, proprio in corrispondenza al pressante invito di Papa Francesco, finalmente si percepisce come necessaria per il mondo, anche peril mondo che vive come se Gesù non fosse mai venuto, la testimonianza semplice e chiara dei contenuti essenziali della proposta cristiana. Riepilogando se noi, che siamo nella Chiesa di Cristo siamo i primi ad aver bisogno della misericordia del Padre, anche i non credenti attraverso la nostra testimonianza possono avvicinarsi per poi sperimentare la misericordia del Padre che non solo ci aspetta sempre, ma sempre ci “primerea”, come dice papa Francesco.
In secondo luogo, il frutto di un lavoro semplice, fatto in piena comunione gli uni con gli altri fra giovani e adulti di diverse esperienze ecclesiali di diverse zone della nostra Chiesa sorrentino-stabiese, pone in ciascuno di noi un segno di una positività grande per noi stessi, per le nostre realtà ecclesiali, per la nostra Chiesa locale, per l’intera realtà delle nostre città e dei nostri paesi.
Infine personalmente mi viene da ringraziare il Signore perché fino a non molto tempo fa nessuno di noi avrebbe ritenuto possibile che potessimo lavorare assieme come è accaduto, non grazie a noi e alle nostre capacità, ma certamente grazie alla ricchezza che ognuno di noi, a volte inconsapevolmente, si porta dentro il cuore. Concludo auspicando a me ed ai miei amici della consulta laicale, uno sguardo sempre più attento e un cuore sempre più disponibile al disegno bello che il Signore ha perciascuno di noi, per noi stessi e per il mondo che vive intorno a noi, spesso ignaro, per la nostra poca fede, della bellezza e della dolcezza con la quale è possibile vivere oggi, esattamente oggi, esattamente qui.

Aldo Celentano
Responsabile diocesano Comunione e Liberazione