Sono uno dei tanti abitanti della nostra cara terra stabiese che si trova a lavorare lontano da casa.
Essere lontani dai propri affetti familiari, dagli amici e dalla comunità parrocchiale, durante il periodo di Pasqua è stata una esperienza sperimentata per la prima volta in tanti anni.
I giorni trascorrono in un tempo “sospeso”. Sembra di stare in guerra, ma restiamo nelle nostre case, non cadono bombe, ma abbiamo un nemico; invisibile!
Non dobbiamo cadere nell’angoscia.
La speranza di un domani deve guidare questi momenti difficili, senza orientamento e senza una apparente via di uscita. Usciremo si, con pazienza, ma lo faremo.
Nella vita di lavoro all’estero, non avrei mai pensato ad un giorno come questi. Eppure siamo tutti nella stessa barca in queste acque tempestose.
Affrontiamo il momento difficile per vivere più intensamente i momenti belli di domani.
Siamo cristiani, abbiamo affrontato questa dura prova proprio nel periodo di Quaresima e della Pasqua.
Gesù ha sofferto tanto per redimerci, noi dobbiamo avere fiducia nella sua Parola. La mano misericordiosa di Dio si stende su di noi, come il suo sguardo pietoso in questo momento di sofferenza.
La certezza della resurrezione ci infonde la speranza che tutto quello che stiamo vivendo avrà un termine.
Il Papa ci ha detto di avere coraggio, perché la Pasqua è un annuncio di speranza.
Gli amici della comunità parrocchiale mi tenevano sempre aggiornato sulle iniziative in corso per dimostrarci tutti vicini, sebbene distanti.
Anche io ho accolto con entusiasmo l’invito di preparare una piccola mensa domestica a memoria della Settimana Santa e della Pasqua, da subito ho sentito il calore attorno a me.
Ve lo trasmetto con questa semplice foto del Giovedì Santo, anche se un pò in ritardo. Ho preparato una dignitosa e umile mensa con grande significato.
Un saluto a tutti voi nella speranza di poter riabbracciare presto gli affetti familiari, gli amici e condividere le celebrazioni nella comunità parrocchiale.
a cura di Raffaele Gargiulo
