Servizio Ecumenismo e dialogo interreligioso

Unità dei cristiani nel segno dei martiri

“Per unirsi bisogna amarsi. Per amarsi occorre conoscersi. Per conoscersi è d’obbligo andarsi incontro l’un l’altro”. Era nato in Belgio nel 1851, divenne cardinale nel 1907 e morì nel 1926 a Bruxelles: Désiré Mercier è stato uno dei precursori del dialogo ecumenico attraverso le cosiddette “Conversazioni di Malines” con Lord Halifax, svoltesi tra il 1921 e il 1925.
Sono parole necessarie proprio ai nostri giorni, quando sembra insinuarsi anche nella Chiesa un atteggiamento di paura e talora persino di rigetto nei confronti dell’altro, del diverso, della persona che è per noi straniera sia a livello culturale sia in ambito religioso. Sono tre i verbi che il card. Mercier propone perché l’incontro non decada in uno scontro: amarsi, conoscersi, andarsi incontro. È questo l’intento e il senso che ogni anno ci ricorda la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, nata in ambito protestante nel 1908. Sono questi i tre verbi che, come Chiesa diocesana, riunita intorno alla Parola di Dio, abbiamo provato a coniugare martedì 22 gennaio durante una Liturgia ecumenica nella Parrocchia dei Santi Ciro e Giovanni in Vico Equense. 
Insieme al nostro Arcivescovo e ai sacerdoti delle Unità pastorali di Vico Equense, hanno partecipato padre Mikhail Povaliavev del Patriarcato di Mosca in Italia, e padre Igor Stus, della Chiesa ucraino-cattolica di Pompei. 
Naturalmente la sequenza logica dei verbi di Mercier è quella inversa. Bisogna, infatti, prima di tutto e soprattutto “andarsi incontro” per far sbocciare una conoscenza reciproca, reale e leale, che ci liberi dai luoghi comuni e dall’ ignoranza. È solo per questa via che si fa strada la consapevolezza dell’appartenenza alla comune umanità, dell’essere figli dell’unico Padre e, così, fiorisce l’amore, pur nella consapevolezza della nostra debolezza, come ci ha ricordato padre Mikhail. Occorre “tener fisso lo sguardo”, ha sottolineato il nostro Arcivescovo, affidando il nostro cammino di unità allo Spirito di Dio, per una via di bene reciproco, di solidarietà fraterna, con l’esempio e l’intercessione dei santi martiri Ciro e Giovanni, celebrati dalla Chiesa ortodossa il 13 febbraio, che con la loro testimonianza di vita indicano alla Chiesa, pur ancora divisa e scricchiolante nel suo cammino di unità, la tensione per una pienezza di vita divina. 
di don Salvatore Iaccarino