Vivere la sequela di Cristo nel Vangelo di Marco

“Vivere la sequela di Cristo nel Vangelo di Marco”: questo è il tema degli esercizi spirituali per laici, condotti da mons. Francesco Alfano dal 2 al 5 gennaio, presso la casa di spiritualità Armida Barelli, ad Alberi di Meta.
Al corso hanno preso parte circa 40 persone, specialmente adulti ed alcuni giovani. Tra i partecipanti si è aggiunto anche un gruppetto di laici della diocesi di Napoli.
Insieme al nostro vescovo, si è avuta anche la presenza costante, propositiva e attenta di don Aniello Dello Ioio, vicario episcopale per il Laicato, che, oltre alla cura organizzativa dell’evento, ne ha seguito giornalmente le varie tappe e necessità, ha introdotto i Salmi durante la celebrazione della Liturgia delle Ore ed ha coadiuvato mons. Alfano per i colloqui e per le confessioni.
L’animazione liturgica è stata curata da Laura Martone ov e Antonietta Palummo.
Il percorso degli esercizi è stato un autentico cammino di sequela, con mons. Alfano che ci ha preso per mano, facendoci fare un breve, ma profondo e significativo, cammino di discepolato, seguendo Gesù dalla Galilea fino a Gerusalemme.
Il metodo utilizzato dal vescovo è stato quello della lectio divina, scandita secondo i seguenti momenti: lectio, meditatio, oratio, contemplatio.
Durante le sette lectio che hanno segnato il percorso degli esercizi spirituali, mons. Alfano ci ha fatto progressivamente entrare nella pedagogia di Gesù facendoci aprire gli occhi, la mente e il cuore su quanto il Divino Maestro faceva e proponeva ai discepoli, conducendoli prima attraverso “segni” e poi facendo seguire l’ammaestramento con la sua Parola.
Il vescovo ha iniziato le sue lectio con l’episodio della guarigione del paralitico (Mc.2,1-12) e poi ha proseguito con le seguenti altre pericopi: l’indemoniato (Mc 5,1-20), la guarigione della figlia di una pagana e di un sordomuto (Mc 7,24-37), di un cieco (Mc 8,22-26), di un ragazzo epilettico (Mc 9,14-29), l’incontro con un ricco (Mc 10,17-31), fino a farci ritrovare, nel tempio di Gerusalemme, ad osservare una povera vedova che offre il suo obolo (Mc 12,41 – 44 ).
Attraverso queste sette lectio mons. Alfano ci ha fatto cogliere il senso dell’agire di Gesù e delle risposte e reazioni diverse dei suoi interlocutori. Ci ha fatto notare come l’insegnamento di Gesù avviene per strada o nelle case, spesso in presenza di folla, che non sempre comprende, o di scribi che osservano, ma anche intervengono, in genere cercando di metterlo in difficoltà. Ci ha presentato di volta in volta i diversi personaggi, uomini e donne, persone condotte a Gesù da altri o direttamente interessate ad incontrarlo o anche a fuggire da Lui, come nell’episodio dell’uomo posseduto dal diavolo. In questi brani compaiono anche alcune figure femminili, di cui l’evangelista mette in luce il valore. Fino ad arrivare alla “povera vedova”, che diventa il modello del discepolo ideale, perché dà tutta se stessa a Dio e non solo il superfluo. Figure che spesso sono state spunto per ulteriori approfondimenti e attualizzazioni: nei suoi interventi il vescovo, infatti, ha offerto di volta in volta spunti per la meditazione, la preghiera e la “contemplatio”. Per quest’ultima, ci ha offerto spunti di riflessione personale tratti dal quinto capitolo dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco.
L’intero corso di esercizi è stato vissuto nel silenzio dei partecipanti, per favorire l’ascolto del Signore e la riflessione. Le giornate sono state scandite dalla preghiera comunitaria (Lodi, Vespri, Compieta) e personale, dalla lectio divina (due al giorno), dalla celebrazione dell’Eucaristia, dall’adorazione eucaristica e dalla “condivisione fraterna” a sera, prima della Compieta.
Nel corso della celebrazione eucaristica conclusiva, tutti i partecipanti hanno ricevuto come segno un “sandalo”. Uno solo, per continuare a camminare insieme”

di Gianfranco e Lucia