Emergenza Covid, norme per la “zona rossa”

Sono disponibili le indicazioni per l’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia circa l’applicazione delle misure previste dal Dpcm del 3 novembre 2020 per la Regione Campania, in quanto regione inserita tra le “Zone rosse” secondo la valutazione del livello attuale della diffusione dell’epidemia di Covid-19.


Carissimi confratelli,

in seguito all’inserimento della Regione Campania tra le “zone rosse”, territorio caratterizzato da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto ritengo necessario riproporre alla Vostra attenzione il comunicato della CEI diffuso in data 5 novembre in seguito al DPCM del 3 novembre 2020

Per facilitarne la lettura lo riporto di seguito:

Rispondendo alle richieste di chiarimento dei colleghi giornalisti legate al DPCM del 3 novembre 2020, il Direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado, precisa quanto segue:

Il provvedimento, come noto, divide l’Italia in tre aree – gialla, arancione e rossa – a seconda del livello di rischio. L’inserimento di una Regione in una delle tre fasce di criticità, ha spiegato il Presidente del Consiglio, sta avvenendo con ordinanza del Ministro della Salute che recepisce l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente con i rappresentanti delle Regioni.

Circa le celebrazioni, il testo precisa nuovamente che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro” (art. 1 comma 9 lettera p). Come già nei precedenti DPCM viene chiarito che le celebrazioni con la partecipazione del popolo si svolgono nel rispetto del protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico (articolo 1 comma 9 lettera q). Nessun cambiamento, dunque. Nelle zone rosse, per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto, deve essere compilata l’autocertificazione.

Circa la catechesi e lo svolgimento delle attività pastorali, alla luce delle indicazioni del DPCM, la Segreteria Generale della CEI consiglia una consapevole prudenza; raccomanda l’applicazione dei protocolli indicati dalle autorità e una particolare attenzione a non disperdere la cura verso la persona e le relazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, anche attraverso l’uso del digitale. Già l’Ufficio catechistico nazionale con il documento “Ripartiamo insieme” aveva suggerito alcune piste operative. In particolare, per le zone rosse, la Segreteria Generale invita a evitare momenti in presenza favorendo, con creatività, modalità d’incontro già sperimentate nei mesi precedenti e ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età.​

05 Novembre 2020

 

Ulteriori e più precise indicazioni posso offrirvele rispetto a:

LA VITA ORDINARIA DELLE PARROCCHIE

  1. Le chiese rimangano aperte e vengano celebrate le Messe con il concorso di popolo.
    Le celebrazioni della Liturgia delle Ore, le adorazioni eucaristiche, la preghiera del Rosario sono consentiti solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste per le Messe (gestione degli spazi, distanziamento, igienizzazione dei luoghi e degli arredi). È necessario che i fedeli si rechino solo nella chiesa nelle vicinanze della propria abitazione o almeno nel proprio Comune. Se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la loro abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l’autodichiarazione in cui dichiarano nella causale “situazione di necessità”
  2. Le Esequie si celebrino solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste per le Messe. In occasione di un funerale, possono spostarsi per raggiungere il luogo della celebrazione superando il limite della “ragionevole vicinanza” solamente i congiunti strettissimi. Resta la possibilità per gli altri fedeli di partecipare alla celebrazione se il luogo sacro ove si svolge si trova nelle vicinanze della loro abitazione.
  3. Le visite alle famiglie in occasione del Santo Natale sono sospese.
  4. Sono vietati convegni e congressi.
  5. È necessario organizzare riunioni e incontri in modalità a distanza(online).
  6. La catechesi continua come indicato dalla CEI sottolineando l’invito a preferire la modalità a distanza (online).
  7. L’apertura alla libera frequentazione degli oratori e dei bar da essi ospitati è sospesa.
  8. Non possono organizzarsi feste di qualsiasi tipo né concedere spazi a questo scopo.
  9. La visita ai malati dei Ministri della Comunione Eucaristica è sospesa. I sacerdoti potranno rendersi disponibili in caso di situazioni gravi e laddove richiesti per l’amministrazione della Confessione, dell’Unzione e del Viatico. Si osservino le seguenti misure:
    • a. si inviterà ad arieggiare la camera prima e dopo la visita;
    • b. l’Unzione avverrà mediante un batuffolo di cotone o una salvietta pulita oppure bastoncini cotonati biodegradabili;
    • c. prima e dopo aver comunicato il malato il Ministro si laverà le mani con acqua e sapone oppure con idoneo gel a base alcolica;
    • d. si privilegi la comunione sulle mani;
    • e. nella stanza ci siano meno persone possibili;
    • f. durante la visita il Ministro non indosserà la semplice mascherina chirurgica ma una mascherina FFP2 o FFP3 senza valvola.
  10. Si curi particolarmente la pulizia e la periodica igienizzazione degli ambienti e degli arredi.

CIRCA LA CELEBRAZIONE DI ALCUNI SACRAMENTI

I padrini o le madrine di Battesimo o di Cresima così come i testimoni di un matrimonio possono raggiungere il luogo della celebrazione. Se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la propria abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l’autodichiarazione in cui dichiarano nella causale “situazione di necessità”.

Le feste sono vietate, anche quelle conseguenti alla celebrazione dei sacramenti.

Per i Battesimi, si eviti il rito per immersione preferendo sempre l’infusione e si usino per le unzioni un batuffolo di cotone o una salvietta o un bastoncino cotonato per ogni catecumeno. Il ministro mantenga una opportuna distanza dal battezzando e dai genitori e padrini; il segno della croce sulla fronte del bambino sia fatto per contatto dai soli genitori, il ministro lo tracci senza contatto con la fronte del bambino; si ometta il rito dell’effatà.

Le Prime Comunioni – come già in precedenza indicato – si organizzino per piccoli gruppi e potranno svolgersi con le stesse modalità previste per la Messa. Non si organizzino momenti comunitari di festeggiamento.

Per i matrimoni, il numero massimo dei fedeli che assisteranno al rito dipenderà dalla capienza della Chiesa utilizzata al fine di garantire la giusta distanza interpersonale. Gli sposi non sono tenuti ad indossare la mascherina con l’accortezza che colui che raccoglie il consenso (sacerdote o diacono) utilizzi la mascherina e mantenga una distanza dagli sposi di almeno 1 metro.

Per l’Unzione degli Infermi il presbitero usi mascherina di tipo FFP2 o FFP3 senza valvola e, per ungere il malato, un batuffolo di cotone o una salvietta. Si suggerisce l’utilizzo di bastoncini cotonati biodegradabili.

Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

La stessa capienza massima delle Chiese calcolata per le Messe festive e feriali secondo quanto previsto dai Protocolli è utilizzabile anche per funerali, matrimoni, Cresime, Prime Comunioni e ogni altra celebrazione.

Il Vicario Generale
Sac. Mario Cafiero


Autocertificazioni per spostamenti (aggiornato al 15 novembre)