La nostra Arcidiocesi ha compiuto un viaggio virtuale di arte e fede, che ha abbracciato il lungo cammino dalla Pasqua alla Pentecoste.
L’intento di tale percorso, subito sposato dal nostro Vescovo Francesco Alfano, è stato quello di valorizzare il nostro patrimonio culturale, troppo spesso conosciuto. L’arte ci passa accanto, oppure noi le passiamo accanto, senza accorgercene. Siamo veramente consapevoli della fortuna che abbiamo?
Questo tempo ci ha insegnato che nulla dobbiamo lasciare al caso e nulla bisogna mai dare per scontato. Proviamo a ripercorrere il nostro viaggio, adesso, insieme. Perché se è vero che bisogna sempre guardare avanti, voltiamoci anche ogni tanto indietro, per proseguire il cammino della vita nel migliore dei modi possibili.
Negli ultimi tre mesi, abbiamo compiuto una serie di passi e di azioni, volti a promuovere l’arte delle nostre chiese, la stessa arte che racconta il cammino delle nostre comunità. La bellezza ci sfiora, ogni qualvolta che entriamo in una chiesa. È un patrimonio che ha bisogno di essere compreso non soltanto artisticamente o da un punto di vista estetico, ma anche teologicamente.
Mons. Alfano, nei commenti domenicali ha valorizzato i crocifissi più antichi della nostra arcidiocesi, grazie ad una serie di riprese fatte sul posto per l’occasione, che accompagnavano la sua parola. Non ha poi tralasciato i battisteri, elemento presente quasi sempre all’ingresso della chiesa, in quanto rappresenta la porta nella vita dei cristiani. Ed ancora, le catechesi per la preparazione al triduo pasquale, anch’esse partivano sempre da un opera d’arte: l’ultima cena di Giacinto Diano nella chiesa del Corpus domini di Gragnano per il giovedì santo, Marco Pino nella Basilica di San Michele Arcangelo in Piano di Sorrento per il venerdì, fino al sabato santo con il battistero della Cattedrale di Sorrento dei Santi Filippo e Giacomo.
Analogamente, per il giorno di Pasqua, Mons.Alfano ha scelto la tela di Domenico Morelli per i suoi auguri alla comunità. Questo elemento artistico, è stato poi anche oggetto di un incontro interessante svoltosi nella chiesa del Corpus Domini di Gragnano. Padre Jean Paul Hernandez, ha fornito una lettura artistica e spirituale de “La Cena in Emmaus” aiutando gli ascoltatori (collegati in streaming), ad andare al di là dell’immagine in sé e a coglierne il profondo significato catechetico e di evangelizzazione che il dipinto vuole trasmettere.
Anche per il commento della pentecoste come per il sussidio della Pentecoste, l’arcidiocesi ha utilizzato la Discesa dello Spirito Santo nell’omologa chiesa di Castellammare di Stabia.
Proseguiamo il nostro cammino di cristiani, apprezziamo ciò che abbiamo ad un palmo di naso, impariamo a riconoscerlo, e perché no, anche a diffonderlo.
L’arte può ispirare ed essere fonte di salvezza anche nei periodo più bui.
Clelia Esposito








