Giubileo della Comunicazione: diario di bordo

Giovedì 23 – Gennaio – 2025

Il Giubileo della Comunicazione si apre con un interrogativo importante: è davvero così spaventoso oltrepassare il confine segnato dall’intelligenza artificiale? Se da un altro l’A.I. è uno strumento potente che consente la velocizzazione dei processi scientifici e scoperte importanti; dall’altro il suo utilizzo nel mondo dei media, sta generando un clima di incertezza e turbamento. Questi i punti toccati da Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR e Maria Grazia Fanchi dell’Università Cattolica. Uno spunto di riflessione – probabile punto di incontro – ci viene offerto da Vincenzo Corrado, direttore Nazionale dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, nella corso del suo intervento: “Nel pellegrinaggio vediamo il compimento dell’azione comunicativa, tanti piccoli confini verso cui spingersi ed incontrarsi per guardare al centro della comunità. La porta aperta è un punto di contatto, pensare significa oltrepassare. Spetta a ciascuno di noi cogliere il messaggio e tradurlo in iniziativa“.

Venerdì 24 – Gennaio 2025

Il primo intervento del giorno è stato affidato ad Alessandro Gisotti, Direzione Editoriale del Dicastero per la Comunicazione Santa Sede, scelta vincente per la sua capacità di scuoterci: “Noi lavoriamo per la persona in senso cristiano e per le comunità. La nostra è una comunicazione di prossimità. Il lavoro svolto dalle Diocesi è insostituibile. Per Papa Francesco la comunicazione è una dimensione intima, è nelle relazioni più importanti che si pesa il suo valore. Dobbiamo essere presenti nel dibattito dell’A.I., ma abbiamo bisogno di uomini e donne che si emozionano nel raccontare storie. Quando comunichiamo con il cuore non c’è alcun bisogno di aggiungere effetti speciali. Io credo che abbiamo una consegna importante: la capacità di ritrovare storie di bene anche negli angoli più scuri della nostra terra. Ogni storia è degna, anche se è brutta, spetta a noi fare emergere la luce”.

A seguire è intervento il direttore del TG2, Antonio Preziosi che ha ricalcato la necessità di ritornare all’antica regola della verifica dell’informazione, senza il timore di arrivare secondi, ma prestando sempre attenzione affinché il racconto non sia mai lesivo della dignità umana delle persone. La mattinata si è conclusa con il Vice Direttore di Avvenire Marco Ferrando che, partendo da una serie di dati e statistiche, ci ha consegnato delle piste su cui lavorare, una su tutte quella di fidelizzare il pubblico su alcuni temi forti, sfruttando il vantaggio di sapere a chi stiamo parlando; e la bella provocazione di Celeste Satta: “I social sono degli ambienti all’interno dei quali ci muoviamo, sono fatti di persone. Servono per creare familiarità e comunità intorno ad un contenuto. È un modello reticolare che offre immense possibilità. Informiamoci su come funzionano. I ragazzi che incontriamo sono online perché dentro una rete di relazioni che non riusciamo a vedere. Proviamo ad entrare dal telefono, proviamo ad affacciarci in quello schermo, magari poi alzano lo sguardo e ci guardano negli occhi“.

Nel pomeriggio sul palco si sono susseguiti e accompagnati gli interventi di Marco Girardo Direttore di Avvenire, Vincenzo Morgante Direttore di Tv2000 e InBlu2000 e Amerigo Vecchiarelli, Direttore Agensir. Centrale il bisogno di stare nella verità ed essere sempre grati, ricordando che la comunicazione ha il compito di includere e non di dividere, essa sollecita l’incontro e non l alienazione. Un invito anche a non prenderci troppo sul serio in quanto giornalisti professionisti, un poco di leggerezza fa sempre bene.

Nel pomeriggio, presso la Basilica Papale di San Giovanni in Laterano, le delegazioni  hanno partecipato alla Celebrazione Penitenziale (accoglienza della reliquia del cuore di San Francesco di Sales e momento meditativo) a successivamente alla Celebrazione Eucaristica.

Sabato 25 Gennaio 2025

Il Giubileo del Mondo della Comunicazione ha rappresentato il primo dei grandi eventi giubilari in questo Anno Santo dedicato alla Speranza. Circa 9000 il numero di giornalisti e operatori della comunicazione riunitisi a Roma in questo weekend e provenienti da tutto il mondo.

Questa mattina, il pellegrinaggio e l’attraversamento della Porta Santa hanno sancito certamente il momento più emozionante. Presso l’Aula Paolo VI, standing ovation per la giornalista e Premio Nobel per la Pace Maria Ressa e lo scrittore irlandese Colum McCann. Incantevole l’esibizione del Maestro Uto Ughi che ha preceduto l’incontro con Papa Francesco: “Comunicare è uscire un po’ da sé stessi per dare del mio all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza, una grande saggezza. Sono contento di questo Giubileo dei comunicatori. Il vostro lavoro è un lavoro che costruisce: costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti, a patto che sia vero. Dovete però esserlo non solo nelle cose che dite, ma nel vostro interiore, nella vostra vita. È una prova tanto grande. Comunicare quello che fa Dio con il Figlio, e la comunicazione di Dio con il Figlio e lo Spirito Santo. Comunicare una cosa divina. Grazie di quello che voi fate, grazie tante”. Un meeting di carattere culturale e spirituale con Cardinale e Presidente CEI Matteo Zuppi, ha concluso la giornata nella splendida cornice di Santa Maria in Trastevere.