Rinnovare l’amore nella Santa famiglia

Un padre, una madre e un bambino avvolto in fasce, cullato nella tenerezza e nell’amore di una famiglia, o meglio di una Santa Famiglia, quella di Nazaret: una realtà unica e straordinaria che ha saputo accogliere il Bambino Gesù, lo ha protetto e amato. Con questo semplice e profondo gesto quella famiglia è diventata il simbolo di tutte le famiglie del mondo, un modello di riferimento ideale a cui aspirare. In quella famiglia non c’era posto per l’io, ma solo per il noi, un noi che si traduce in relazione di amore e di armonia.

È guardando alla Santa Famiglia di Nazaret che numerosissime famiglie, sabato 28 dicembre, si sono ritrovate nella parrocchia di Sant’Erasmo in Gragnano per partecipare alla festa a loro dedicata e rinnovare le promesse matrimoniali. Una festa, quella della Santa Famiglia, che viene celebrata la domenica successiva al Natale e vuole ricordare che ogni famiglia è un piccolo riflesso di quella di Gesù, che ha attraversato la povertà, l’incertezza, ma ha sempre trovato nella fede e nell’amore la forza per andare avanti.

In una chiesa gremita, in un clima dal sapore di casa, famiglie più giovani e quelle meno giovani, con figli e nipoti, ciascuno ha rinnovato dunque il suo impegno a passare dall’io all’noi, rispondendo con fede alla chiamata ad essere testimoni dell’amore di Cristo nel mondo. Un amore che, come insegna la Sacra Famiglia, è fondato sul rispetto, sulla comprensione e sul sacrificio reciproco.

La Festa della Santa Famiglia è un appuntamento che l’Unità pastorale di Gragnano porta oramai avanti da anni e diventa un’occasione sempre più preziosa per riflettere sulla grazia di vivere insieme nella fede e sull’importanza di rinnovare il proprio impegno davanti al Signore nonostante le difficoltà che accompagnano il nostro tempo. Un’occasione che ci ricorda che essere famiglia, oggi, è una sfida; essere famiglia, oggi, è avere il coraggio di andare avanti nonostante le burrasche quotidiane, è avere il coraggio di essere imperfetti e continuare a camminare in quanto tali; essere famiglia, oggi, è prendersi per mano nonostante le incomprensioni, le ferite, le preoccupazioni economiche, nonostante i figli che non arrivano o che se ne vanno via troppo presto. Eppure, proprio nella fatica del vivere quotidiano risplende la grazia di Dio, che sostiene e invita a perseverare quel legame che supera il peso delle imperfezioni.

Con questa certezza nel cuore, è bello allora immaginare che essere famiglia oggi sia un po’ come vivere in una casa con le finestre rotte: sebbene essa rimanga un rifugio sicuro, le finestre rotte simboleggiano i problemi e le sfide che la famiglia affronta. Ma proprio attraverso queste crepe, attraverso le finestre rotte, la luce di Dio entra in profondità e illumina ogni angolo, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita.

a cura di Ilaria Verderame