I tesori della Madonna del Lauro

sabato 20 Agosto

Nella esortazione apostolica Evangelii Gaudium (n° 167), Papa Francesco invita a recuperare la via Pulchritudinis, la via della bellezza, come strumento pastorale per comunicare il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo.

Le espressioni artistiche, infatti, rappresentano, o meglio ri-presentano con un linguaggio immediato, che tocca l’espressione vissuta, la fede che ha animato nei secoli il cammino spirituale dei nostri padri, divenendo così testimonianza e allo stesso tempo sprone, per chi le fruisce nel tempo, per entrare in contatto con Dio.

Si avvicina, intanto, il grande evento giubilare mariano del prossimo anno del 275° anniversario dell’Incoronazione della Madonna del Lauro, che tocca da vicino la nostra comunità parrocchiale e, a più largo raggio l’intera Penisola Sorrentina, specialmente armatori, marittimi e quanti, grazie alla vita che dona il mare, nutrono grande devozione nei Suoi confronti, in quanto invocata come faro di luce e patrona dei marittimi.

Per tale ragione, in collaborazione con l’amministrazione comunale, si è pensato di offrire, attraverso un percorso espositivo, la visione di alcune fra le più significative opere d’arte che hanno suggellato nel tempo lo speciale legame che sempre ha unito i metesi, e gli altri devoti, alla Madonna del Lauro.

Partiamo dallo stesso luogo, scenario di eventi soprannaturali lontani nel tempo ormai un millennio, per cui la stessa Basilica, con le ultime campagne di restauro che hanno coinvolto le facciate e il campanile, rappresenta il segno per eccellenza, porto sicuro che protegge le nostre case, della presenza di Dio e di Maria nel nostro vissuto quotidiano. Un segno dunque sempre da curare e valorizzare. Anche canonicamente l’importanza di questo luogo è suggellata dal riconoscimento a Basilica Pontificia, per cui nel percorso ne troverete i segni distintivi: ombrello basilicale e insegne, che nelle feste liturgiche più importanti, venivano collocati ai lati dell’altare maggiore.

Proprio le celebrazioni liturgiche, in realtà, costituiscono il momento più alto, in cui si vive la dinamica del contatto con il divino, perché entrando nella dimensione metastorica, propria della liturgia, possiamo recuperare la grazia necessaria per alimentare la fede, convertire i nostri cuori, attuare scelte evangeliche nel nostro cammino, con speciale attenzione e preferenza per i più poveri.

Dunque, non solo per solennizzare formalmente le azioni liturgiche, ma propriamente per facilitare l’incontro con la Bellezza di Dio, affinché possa essere curativa delle nostre bruttezze, dei nostri limiti e delle nostre miserie, sono stati realizzati nel corso dei secoli diversi arredi liturgici. Alcuni fra i più importanti li troverete esposti con tutta la loro preziosità materiale, il loro virtuosismo compositivo ed esecutivo, ma anche con tutta l’intensità devozionale, che esprime la fede di fiducia che il popolo ha consegnato, specialmente nei momenti storici in cui la prova si è resa più logorante. A tal proposito, come non ricordare il cuore d’oro con zirconi e rubini, commissionato per impetrare il dono della pace durante la prima guerra mondiale. E’ il frutto di singoli doni, doni di una intera collettività, che ha consegnato al cuore di colei che ha sempre visto e sperimentato come Madre e potente Avvocata, le proprie ansie, le proprie paure, le proprie speranze, proprio perché nella fede ha saputo riconoscere che lo speciale ruolo che l’Onnipotente le aveva riservato nel piano della salvezza: Mater Gratiae, Mater Misericordiae.  Da qui l’augurio che il popolo metese e tutta la penisola Sorrentina possa continuare con gratitudine e sincera fede ad affidarsi a Lei, per sperimentare ancora una volta il materno soccorso della Madonna del Lauro, Regina dei Cieli e patrona di tutti i Marittimi.

don Francesco Guadagnuolo

20/08/2022 08:30
20/08/2022 20:30
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