La Chiesa del Corpus Domini in Gragnano è un grande capolavoro di arte e teologia: chi vi entra, a partire dal portale d’ingresso, passando per le tele della navata centrale o alzando lo sguardo a quella del soffitto (una delle più grandi d’Europa), fino al trittico di Giacinto Diano sull’altare maggiore, è chiamato a compiere un itinerario non soltanto artistico, ma biblico-spirituale sul tema dell’Eucarestia. In questo tempo di Pasqua, ci fermiamo sull’opera “La Cena in Emmaus” di Domenico Morelli (1770-71, olio su tela).
L’appuntamento, promosso dall’Unità Pastorale di Gragnano e dal Servizio Confraternite, vedrà la presenza di padre Jean Paul Hernandez che ci aiuterà ad entrare nel mistero del Risorto proprio a partire dall’arte.
Padre Hernandez ha radici in mezza Europa ma si definisce un “europeo mediterraneo”, perché ha genitori spagnoli e custodisce la loro cultura e la loro educazione cattolica. Ma è nato in Svizzera, ha conosciuto le chiese della Riforma, e vive in Italia, tra Napoli e Roma. Nasce nel ’68, e la sua è una vocazione vissuta da combattente, finché scopre Giovanni Paolo II, che chiede sacerdoti per la Chiesa. Giornalista alla Radio Svizzera Italiana, studia filosofia, storia medievale, si appassiona alla bellezza dell’arte sacra, oggi è direttore della Scuola di Arte e Teologia di Napoli. Da quel momento vede l’arte come icona dell’incontro con Dio, pietra viva su cui ricostruire la fede. Così nasce l’esperienza delle “Pietre vive”, gruppi di giovani credenti in tutta Europa che annunciano Dio a chi entra in una chiesa, attraverso la spiegazione dell’arte e dell’architettura.
È possibile partecipare alla catechesi soltanto in modalità streaming collegandosi ai diversi canali indicati:
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