Mons. Antonio Zama (1986-1988)

Antonio Zama nasce a Napoli il 19 gennaio del 1917 da Alfredo e Annita Custo. Nel 1928 entra nella Scuola apostolica di Napoli, avviandosi nel cammino che lo avrebbe portato, dopo aver frequentato dal 1936 il Seminario maggiore, al sacerdozio. Ordinato il 16 giugno 1940, Zama viene nominato cappellano universitario dall’arcivescovo di Napoli, Alessio Ascalesi, il quale poi il 15 novembre 1945 lo designa anche assistente della Fuci maschile di Napoli.
Dopo aver collaborato con il Collegio degli assistenti centrali fucini, impegnandosi soprattutto per il radicamento dell’associazione nei centri del Mezzogiorno, il 31 dicembre 1949 Zama è nominato da Pio XII vice-assistente nazionale della Fuci, venendo poi riconfermato fino al 1964. Nella lunga stagione del suo assistentato, si trova in sintonia soprattutto con don Franco Costa, prima vice-assistente e poi dal 1955 assistente centrale, per consolidare la tradizione del modello formativo fucino, sia sul versante dell’attenzione alla futura “classe dirigente”, sia su quello più specificamente religioso, che contribuisce ad arricchire attraverso la sua sensibilità biblica e liturgica. Nel gennaio del 1964, Zama è nominato assistente ecclesiastico centrale della Fuci, rafforzando le linee del suo impegno per la formazione degli universitari cattolici alla luce della prima ricezione del Concilio Vaticano II.
Del 24 ottobre 1967 è la nomina a vescovo ausiliare di Napoli, e riceve la consacrazione, come titolare della sede di Blanda, l’8 dicembre successivo. Nominato dall’arcivescovo Corrado Ursi pro-vicario e, quindi, nel luglio 1970 vicario generale, Zama, oltre all’attenzione per il laicato associato, si occupa particolarmente, nella stagione effervescente del post-concilio, della pastorale sociale e del lavoro, dei fenomeni del disagio sociale, della condizione giovanile, del rilancio della stampa, delle problematiche della famiglia. Contestualmente viene coinvolto negli organismi collegiali della Conferenza episcopale italiana, e chiamato a far parte nel luglio 1968 dell’apposito comitato di vescovi che ha il compito di «assistere l’Università Cattolica del sacro cuore nel momento delicato del suo rinnovamento statutario».
Sempre nel 1968, come membro eletto, entra nella Commissione di appello per la revisione dei confini delle diocesi italiane, esaminando gli spinosi ricorsi relativi al piano di riordinamento delle diocesi campane. Nel novembre 1970, è tra i membri del Comitato per la revisione dello Statuto della Cei, e nel 1972 membro della Commissione per il laicato, che poi presiederà dal maggio 1976 al maggio 1979. In questa veste partecipa anche alle riunioni del Consiglio permanente della Cei. La materia dell’associazionismo laicale, in quegli anni, è particolarmente delicata per le problematiche aperte dal riconoscimento dei nuovi movimenti e per l’insorgere dei fenomeni contestativi. In questo settore, Zama regge anche la presidenza della Commissione per l’Apostolato dei laici della Conferenza episcopale campana, dall’ottobre 1970 al gennaio 1977.
In quell’anno, egli è designato a reggere le diocesi di Sorrento e di Castellammare di Stabia, unite in persona episcopi, facendo l’ingresso solenne in due successive domeniche (13 e 20 ottobre 1977). Affinando il metodo basato sulla triade «analisi, verifica, programmazione», Zama convoca la comunità cristiana nelle settimane pastorali di inizio anno per avviare un coinvolgimento più ampio nel governo delle due chiese locali. Tra le attenzioni pastorali che lo animano, vanno segnalate il recupero delle radici bibliche e liturgiche della vita cristiana, la promozione del laicato e la sensibilità per il mondo del lavoro. In base al decreto della Congregazione per i vescovi del 30 settembre 1986, l’arcidiocesi di Sorrento e la diocesi di Castellammare di Stabia sono accorpate in un’unica entità diocesana. Zama si trova, quindi, ad affrontare le non semplici problematiche legate all’unificazione delle due diocesi. Mentre si trova ad affrontare le tensioni innescate da questo processo, il 7 luglio 1988 muore a Sorrento.
tratto da www.isacem.it