Mons. Alfano: “Matrimonio, una vocazione altissima”

Domenica 4 ottobre – festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, e XXVII Domenica del Tempo ordinario – ci presenta un passo del Vangelo di Marco:
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “La festa di San Francesco coincide quest’anno con una domenica speciale. A Roma inizia il Sinodo dei vescovi sulla famiglia, su cui si è riversata un’attenzione mondiale essendo su un tema di urgente attualità: le famiglie, non solo quelle in difficoltà, chiamate a dare un contributo essenziale alla società e, ancor prima, per noi credenti, alla Chiesa. Proprio in questa domenica la liturgia ci fa ascoltare una parola specifica di Gesù sul matrimonio. Per la verità, la domanda posta dai farisei a Gesù riguarda una problematica ancora attuale, il ripudio, il divorzio, il fallimento di un matrimonio. Siamo interessati a conoscere le indicazioni di Gesù: il disegno di Dio. Gesù rimanda al progetto del Creatore di cui parla la Scrittura sin dalle prime pagine della Genesi. Dio crea l’essere umano maschio e femmina, li crea perché possano reciprocamente accogliersi e unirsi fino a diventare una sola cosa, umanamente quasi impossibile, ma per dono di Dio realizzabile nella misura in cui si accoglie il dono e ci si lascia guidare da Dio. è una realtà nuova che si crea in questo incontro e che rimane strettamente legata al dono del Signore e alla missione che si riceve.
Si tratta, dunque, di una vocazione altissima che supera i soli desideri. Così gli esseri umani diventano immagine di Dio, nella misura in cui amandosi si aprono al suo dono e alla vita che continua attraverso la loro unione. Bisogna avere il cuore dei piccoli, dei bambini che si fidano di colui che li ama. Bisogna mettersi nelle mani di Dio e accompagnare, sostenendo chi non ce la fa, trovando vie nuove per chi è in difficoltà o in situazioni da cui non può tornare indietro, ma mai venendo meno al disegno di Dio. è un cammino di santità, un cammino verso la santità, che non è solo per alcuni. Francesco d’Assisi l’aveva compreso bene e nella sua scelta radicale l’aveva espresso in questa sua donazione totale al Signore che rende possibile a ogni persona di vivere nell’amore di Dio, a servizio dei fratelli”.
 

XXVII Domenica del Tempo Ordinario 04 ottobre 2015

Mons. Alfano: “Matrimonio, una vocazione altissima”

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Venerdì 2 ottobre 2015