Mons. Alfano: Impariamo da Gesù, Maria e Giuseppe la forza del dialogo

Domenica 27 dicembre – festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, ci presenta un passo del Vangelo di Luca:
 
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
 
Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: “La famiglia di Gesù. Il Natale che celebriamo in questi giorni, in cui ci ritroviamo insieme alle nostre famiglie, ci fa contemplare, gustare, sentire vicina la famiglia di Gesù. Il Vangelo ce la presenta in diversi momenti, in uno anche di sofferenza, di dramma e di ricerca, quando Gesù dodicenne viene introdotto nella preghiera e nel culto del tempo a Gerusalemme. L’esperienza dei genitori di Gesù è quella di chi deve seguire, capire e scoprire il mistero del Figlio. Lo cercano avendolo smarrito, lo cercano per tempi lunghi, per tre giorni addirittura. Le allusioni al mistero pasquale sono evidenti: cerchiamo Gesù, che ci ha donato la vita, è morto sulla croce. E lo cerchiamo tante volte senza trovare sbocco alla nostra ricerca ansiosa di verità e di pace.
Ogni famiglia deve cercare di comprendere il mistero del figliol e ogni persone e ogni comunità deve cercare di accogliere il mistero di Dio che abita in mezzo a noi. Che bella la scena dell’incontro nel tempio di Gesù con i dottori. Anche Lui cerca il rapporto con il Padre attraverso la comunità credente, il popolo delle promesse. E, alla domanda dei genitori che manifestano l’angoscia della ricerca, Gesù risponde rimandando al contenuto fondamentale della vita di ogni essere umano: ‘Non sapevate che dovevo occuparmi delle cose del Padre mio?’. Ecco il segreto cercare Dio nella propria vita. Occuparsi delle cose del Padre. Tutta l’esistenza di Gesù sarà segnata da questa comunione profonda con il Padre. E la famiglia di Gesù cresce grazie a Lui. In questo momento di ricerca di modalità nuove per le nostre famiglie, in questa faticosa e impegnativa esigenza che ogni famiglia manifesta di essere capita, accolta, aiutata, mai giudicata in un continuo e impegnativo cammino di soluzione di problemi a volte anche difficili, da Gesù, Maria e Giuseppe impariamo la forza del dialogo, la sottomissione fiduciosa al Padre e la gioia di un cammino fatto insieme. Le ferite possono essere sanate così”.
 

Santa Famiglia 27 dicembre 2015

Le parole del nostro don Franco nel commento al Vangelo della Festa della Santa Famiglia Il video è stato realizzato nella parrocchia dello Spirito Santo in Castellammare di Stabia

Posted by Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia on Sabato 26 dicembre 2015