“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”
Ore 21,00…”DIN… DON…DIN…DON…” E’ la campana della nostra Chiesa, la porta è chiusa ma il suo suono riecheggia per le strade del paese, ogni sera, alla stessa ora… E’ il momento in cui chiamo i miei figli e ci prepariamo per la nostra piccola preghiera, è ormai più di un mese che, al suono della campana, le famiglie di Fornacelle e Pacognano si ritrovano a pregare nella piccola “Chiesa domestica”, è forse questo il momento più dolce della giornata, genitori e figli stretti in un abbraccio intorno ad una candela a meditare su un versetto del Vangelo o sulla preghiera inviata quotidianamente dal caro don Francesco che ci invita a meditare sulla Parola a rimuginarLa.
E’ difficile per tutti questo momento. Forse continuare a vivere l’Eucaristia ci avrebbe fatto affrontare diversamente la quotidianità e la paura di questo male subdolo. Adoro la mia parrocchia, nella mia comunità ho trascorso tutta la mia vita, animo la liturgia col canto e durante il triduo avrei passato giornate intere in Chiesa, aspettavo con gioia la Messa Crismale, i momenti di condivisione nel preparare l’Altare della reposizione, la Via Crucis per le strade del paese, le celebrazioni.
Quanto mi è mancato tutto ciò. E’ mancato non solo a me ma a tutta la comunità, proprio ieri, nell’augurarmi una Santa Pasqua, un amico mi diceva: “Passeremo una Pasqua diversa, anche troppo silenziosa, ma che fa rumore nel cuore”. Spero davvero che questa Nuova Pasqua continui a far rumore nei nostri cuori anche quando tutto ciò sarà passato.
a cura di Torrone Ida