Parrocchia Santa Maria del Lauro, Meta

Catechesi giovanissimi meta Il Vangelo è oggi

Venerdì 15 novembre ha rappresentato l’inizio di un cammino parallelo a quello dei classici incontri giovanissimi, eppure il fulcro è sempre unico: il Vangelo. Anzi, quest’anno è il protagonista indiscusso.
Ci siamo infatti accorti che, se affrontato nel modo giusto, è fonte inesauribile di quesiti, provocazioni, messaggi da imparare a comprendere. Eppure è ciò che certamente può orientarci tra bene e male.
È una sfida, ma al contempo è una bussola.

Sono proprio questi i due aspetti che stiamo cercando di esaltare nel corso di una programmazione che viaggia su due binari: da un lato i classici incontri in cui nel Vangelo cerchiamo le risposte per le nostre vite, dall’altro è Vangelo che ci sfida a guardare quelli che sono gli interrogativi del mondo moderno, del nostro oggi.

Come dicevo, proprio venerdì 15 novembre è iniziato il nostro percorso, tutti insieme, senza alcuna divisione in gruppi, per riflettere, maturare e comunicare la nostra opinione in merito ad una serie di temi: pena di morte, ergastolo, carcere duro, riduzione di pena.

Sai cos’è?
  • Pena di morte: inutile spiegarlo, abolita in Italia nel 1889, restituita durante l’epoca fascista, ancora vigente in 76 Paesi.
  • Ergastolo: la cosiddetta pena perpetua, accompagna il reo fino alla fine della vita
  • Carcere duro: tramite il dettato dell’art. 41bis l.254/75, si vanno appunto ad inasprire le condizioni carcerarie di particolari tipi di detenuti (mafiosi, terroristi, soggetti particolarmente pericolosi) attraverso pratiche come il totale isolamento.
  • Riduzione: ovvero la possibilità per il condannato di diminuire gradualmente la propria pena laddove abbia manifestato un costante senso di responsabilità e correttezza nel comportamento personale e nelle attività di gruppo.
Favorevole o contrario?

Impossibile che non si accendesse il dibattito. Tanti i pensieri espressi, i dubbi, ma anche forti certezze di ragazzi dai 14 ai 18 anni. “Qual è la funzione del l’ergastolo, quando il carcere dovrebbe permettere ad un uomo di reinserirsi nella comunità?” “Se da un punto di vista tutto ciò tutela la società e ci dà un senso di sicurezza, pensare che le stesse cose possano essere vissute da chi amiamo mi spaventa. Quindi, è male o bene?” “L’isolamento, il silenzio, per me sono di gran lunga peggiori della pena di morte.” “La riduzione della pena è concessa a chi manifesta una regolare condotta, ma se questo comportamento fosse tutta una finzione per uscire prima e fare peggio? Se alla regolare condotta non equivalesse un cambiamento del detenuto?” “So che la pena di morte è il peggio del peggio, ma penso anche che al mondo ci sono individui che hanno ucciso e messo in pericolo milioni di persone.” Questi sono solo alcuni degli interrogativi che i ragazzi si sono posti, mettendo in discussione la loro posizione oppure confermandola, in ogni caso aprendosi ad argomenti che oggi necessitano di una riflessione.

Ma domande come queste mettono tutti noi davanti ad un bivio: si o no, favorevole o contrario. Ci impongono di pensare, per non rimanere nell’angolo della pigra disinformazione. Ma più pensiamo, più avvertiamo un senso di incompletezza, incapacità. Troppi se e ma. Capiamo che non troveremo mai la verità assoluta, il meglio per tutti o il male minore.

Allora che fare? Abbandona l’ottica umana, e prendi il Vangelo.

E se, nel tuo cuore, senti la giustizia degli uomini fallire, è perché non ti basta. È perché sai che c’è qualcosa di più. La giustizia di Dio.

di Marisa