La Concattedrale Castellammare di Stabia inaugura il nuovo altare

Domenica 14 Febbraio finalmente la mia Parrocchia ha celebrato la benedizione del nuovo altare maggiore, donato da un benefattore che è voluto restare anonimo e realizzato ,su progetto del nostro parroco Don Antonino D’Esposito, dagli artisti restauratori Luigi  Scarella e Salvatore D’Alessandro.

La S. Messa è stata concelebrata dal nostro Arcivescovo Francesco che ha benedetto con l’incenso e la preghiera di benedizione l’altare ma non l’ha consacrato con l’unzione in quanto non è realizzato in marmo e non è fisso al pavimento .

Il nostro parroco ha spiegato poi il perché della costruzione del nuovo altare, queste le sue parole:

Un altare nuovo deve essere consacrato è una mensa che ha dignità rappresenta Cristo perciò è baciato all’inizio e alla fine del convito eucaristico perché rappresenta Cristo che ci nutre. E’ il centro dell‘assemblea da cui tutti prendiamo il cibo della vita eterna ed è collocato sotto la nostra cupola principale dov’e è affrescata l’Apocalisse di Giovanni.

Quest‘altare è realizzato in scagliola lavorata e poi lucidata fino ad ottenere l’effetto marmo, è una tecnica antica utilizzata dai monaci certosini che usavano questo materiale “povero” per renderlo nobile. Dietro l’altare è stata inserita la reliquia del corpo di San Catello posta in un piccolo cofanetto di piombo nel rispetto dell’uso tradizionale per la costruzione di un altare, infatti se l ‘altare è Cristo i santi sono coloro che hanno risposto all’amore di Dio come S.Catello, perciò le reliquie sono posizionate  in ogni altare perché sono come il chicco di frumento che attende la resurrezione finale. 

Questa reliquia ha la sua storia era conservata presso la diocesi di Napoli e qualche anno fa la nostra Arcidiocesi scrisse al Cardinale Sepe di poterla avere e così fu perciò è stata conservata fino ad oggi e scelta per adornare il nuovo altare. Oggi lo benediciamo perché è la festa del compatrono della Diocesi: Sant’ Antonino che fu accolto da san Catello per offrirgli asilo e protezione dai longobardi, da allora nacque una salda amicizia e insieme fondarono il Santuario di San Michele Arcangelo a Faito.”

Infine la Mensa dopo essere stata benedetta è stata adornata da una tovaglia in puro lino lavorata a mano con un bordo realizzato a chiacchierino dalla signora Ida Vistocco.

a cura di Francesca Tramparulo