Parrocchie Santi Ciro e Giovanni, Bonea e Massaquano

E tornammo a riveder le stelle: le catechesi estive per gli adulti

E pensare che a scuola, studiare Dante fu per me  un sacrificio, e quindi non lo studiai, o meglio lo studiai quel poco che bastó per ottenere la sufficienza in Lettere. Sapevo, cioè capii, … riuscii ad apprendere comunque, che la sua Divina Commedia fosse un’opera straordinaria. Col tempo, ne ho approfondito la conoscenza e l’ho amata. Questa, sebbene tardiva conoscenza mi ha permesso, finalmente di apprezzare  la genialità del poeta, facendo sì che nel mio intimo lo  accostassi a divi  della musica o del teatro , della cultura, insomma contemporanea. Non so ho pensato a Vasco Rossi, Carmelo Bene, Pasolini… insomma tutta gente non “allineata” al conformismo dell’umanità. Il grande Roberto Benigni, poi,  grazie alla sua originale rilettura televisiva dei testi Danteschi, lo ha reso popolare alla stregua di  un artista dei nostri tempi. Ho trovato quindi “geniale “ l’idea della Chiesa di rileggere alcuni versi della Divina Commedia con lo scopo di stimolare riflessioni spirituali.

Ho partecipato, in queste ultime settimane, a 3 incontri di Catechesi, organizzati e condotti sapientemente da Don Gianluigi e Don  Nino, pastori attenti e profondi della nostra Comunità. Per la mia predisposizione alla lettura in pubblico mi è stato chiesto di leggere, in 3 giornate diverse, alcuni versi, rispettivamente, dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso di Dante.  Ho accettato l’invito con piacere, e con tanta umiltà ho osato leggerli. Prima della lettura, c’era una introduzione di Don Gianluigi e dopo Don Nino approfondiva insieme ai convenuti il significato di quei versi, traendone spunti riflessivi inimmaginabili ad una superficiale lettura. Tutto ciò mi ha conquistato e ha aperto in me una nuova ed ulteriore porta in quel processo di conversione e riavvicinamento a Dio che da qualche anno ho intrapreso.

Ho conosciuto il perché Ulisse viene posto all’Inferno e la gravità del peccato della superbia, limite umano che ho sempre mal sopportato. Mi son trovato a scrivere una cartolina ad una persona a me spiritual mente lontana, dopo i versi del Purgatorio e anche se poi non ho avuto il coraggio di inviarla, ho avvertito il bisogno intimo della comprensione e dell’avvicinamento al prossimo. La lettura con la successiva riflessione su alcuni versi del canto finale del Paradiso è stato, forse, il momento più sublime, per il mio spirito, di questi 3 appuntamenti. Comprendere l’importanza della contemplazione,  afferrare il grande significato del Cristo che contempla dalla Croce i Suoi aguzzini, i Suoi  cari, la Sua gente è stato fonte di ispirazione , intimo appagamento, dolce serenità.

 

SILENZIO

Ho ascoltato un silenzio
tra alberi e stelle,
ho ascoltato un silenzio
nel buio
sbiadito dalla sola luna.
Ho ascoltato un silenzio
che mi ha parlato,
dritto al cuore,
ed è stato come se la quella voce
mi arrivasse da quell’  “Oggetto” ,
illuminato da piccola ma intensa luce,
esposto alla mia contemplazione.

Grazie Don Gianluigi, grazie Don Nino

a cura di Bruno Alvino