Parrocchia Santa Maria Assunta e San Catello Concattedrale

La Dodicina all’Immacolata

Castellammare di Stabia è città Mariana da sempre, il culto e la devozione alla Madonna si perde nella notte dei tempi e diviene sempre più forte e sentito nei giorni che precedono la Festa dell’Immacolata Concezione.

E’ tradizione per la nostra Parrocchia celebrare la Dodicina all’Immacolata alle ore 6.00 quando inizia ad albeggiare subito dopo aver ascoltato le Voci votive di “Fratiell’ e surell” che girano per i loro quartieri d’appartenenza invitando i fedeli alla recita del Santo Rosario. (per approfondimenti clicca qui: https://www.liberoricercatore.it/fratielli-surelle-nomme-da-maronna-2018/).

Naturalmente la Dodicina non si è celebrata solo alle 6.00 di mattina ma anche alle ore 18.30 preceduta dal tradizionale ed antichissimo “Rosario Cantato” tramandato da madre in figlia, (si pensa del XIX secolo) molto vivo e sentito nella nostra Comunità situata proprio nel cuore del Centro Antico; in genere è cantato da due cori composti tradizionalmente da donne:

“Iddio ti salvi o Giglio senza macchia, Iddio ti salvi Rosa senza Spine…”
L’altro coro risponde :
Maria speranza nostra facci da Madre prega per Noi il tuo Diletto Figlio…” e al posto del Gloria il coro sempre cantando recita:
“Come Giglio tra le spine sei la Vergine Beata, dalla colpa Preservata perché Madre del Signor, dalla colpa preservata perché Madre del Signor.”

Le celebrazioni mattutine e serali sono state seguite da moltissimi fedeli e i nostri sacerdoti don Antonino D’Esposito e don Vincenzo Vitiello hanno commentato le Letture e il Vangelo sempre in riferimento al ruolo di Maria come Madre e discepola del Figlio.

Un momento molto bello è stato vissuto la sera del 7 Dicembre, vigilia della Festa, in occasione del 140°anniversario della morte del venerabile Mons. Francesco Saverio Petagna primo promotore a Castellammare del Culto all’Immacolata .

Dopo la Celebrazione Eucaristica alle ore 20.00 si è tenuta una suggestiva fiaccolata e Processione con la statua della Madonna portata in Villa Comunale davanti la spiaggia dove, secondo la tradizione, nacque la storia e il miracolo di Fratiell’e surell’, lì attendeva un gruppo folkloristico che ha rievocato il racconto e subito dopo si è tenuto un altro momento di preghiera a conclusione del quale il nostro parroco Don Antonino ha composto e letto un Atto di Affidamento a Maria:

“Maria, madre dolcissima, ci accostiamo a te con confidenza di figli, consapevoli che l’amore materno scandaglia le profondità del cuore, e senza troppe parole capisce e compatisce, e continua a dirci, anche senza parole: coraggio! vi sto accanto! non vi lascerò mai soli! Nella vita a Nazareth, tu hai sperimentato come noi l’importanza degli affetti, la forza dell’amore, la tenerezza di uno sposo che ti ha amata più di se stesso, la gioia di un figlio che cresceva in te e con te, per poi abbracciarti e chiamarti “mamma”. Hai gustato la gioia della festa, la pace del tramonto che avvolgeva di calda luce le povere case di Galilea, prima della notte in cui il tuo sguardo si perdeva nel cielo stellato, primo stellario posto sul tuo capo dalla mano del Creatore. Con le gioie, anche tu hai sperimentato, le prove della vita, le fatiche della casa, la preoccupazione per il futuro, per il lavoro di Giuseppe, per il pane quotidiano. Il tuo cuore più volte fu come trafitto dalla spada del dolore, per il tuo figlio, lontano, sempre pronto a fasciare in cuori feriti, ma a sua volta ferito e ucciso dalla cattiveria degli uomini. Quanto dolore, per lui e per noi! Tu sei come noi, avendo calpestato questa terra, con tutto ciò che contiene; ma, di questa terra, Tu sei anche la creatura più bella, perché hai creduto, hai amato, hai sperato! Ti sei fidata di Dio, della sua parola, delle sue promesse, sei stata la tela immacolata sulla quale il Padre, per mezzo dello Spirito Santo ha impresso per sempre il volto del Figlio, che più di ogni figlio somiglia a sua madre, tanto da non riuscire più a distinguere quanto tu hai dato a lui e quanto lui ha dato a te. Vergine Immacolata ti affidiamo la nostra Città, che da sempre ti onora, e fa’ che non ti porti solo impressa nel civico stemma, memoria di antenati credenti, ma ti porti soprattutto impressa nel cuore! Aiutaci a costruire una città fondata non sull’egoismo che uccide, ma sull’amore che edifica! Aiutaci Maria ad avere anche noi, un cuore immacolato, una mente attenta, e mani sporche e callose perché sempre all’opera nel cantiere mai chiuso del bene comune.                               

Maria vergine Immacolata, prega per noi! “

L’8 Dicembre si è celebrata la Solennità dell’Immacolata Concezione come di consueto alle ore 6.00 alla fine della quale abbiamo gustato una buonissima e calda cioccolata preparata dalle signore della Caritas Parrocchiale e dopo alle ore 10.30 abbiamo partecipato all’Eucarestia con il nostro Arcivescovo Mons. Francesco Alfano. Questo un breve passaggio della sua Omelia:

”Maria è stata la prima a sperimentare la vera Gioia donata da Dio che viene, non perché privilegiata ma perché piena di Grazia ed amata fin dal suo concepimento .Ecco perché celebriamo questa festa non per tradizione o sentimentalismo ma per pura fede ,il cuore di Maria si è aperto, si è affidato a Dio totalmente perciò anche noi dobbiamo aprirci così come ha fatto Lei….”

Con il tradizionale canto del “Tota Pulchra”si è conclusa anche per quest’anno la nostra Dodicina all’Immacolata.

di Francesca Tramparulo