30 Luglio 2025

La fede non va in vacanza: l’estate della Parrocchia Gesù Redentore

Parole semplici, ma così potenti da scuotere il cuore. Un seme che, gettato nel terreno della nostra comunità, ha saputo germogliare proprio in questi giorni estivi, diventando ispirazione, spinta, consolazione. È stato questo versetto il motto che ha guidato i nostri passi, illuminando le nostre giornate tra spiritualità, cultura e gioia condivisa.

È nato un vero e proprio cammino dell’anima, più che un programma di attività: un pellegrinaggio interiore e comunitario, quello pensato da don Salvatore, per riscoprire la bellezza dello stare insieme e, ancora più in profondità, la bellezza di sé stessi. Bellezza che non è stata cercata nelle cose straordinarie e rare, ma nelle pieghe del quotidiano: nei sorrisi, negli incontri, nella natura che ci ha accolto, nelle parole del Vangelo che hanno nutrito le nostre serate.

Ogni giorno, la Mensa condivisa è diventata simbolo di fraternità. Sotto il cielo estivo, ci siamo ritrovati come una sola famiglia: attorno a quel Pane spezzato, ci siamo scambiati sguardi carichi di amicizia, abbracci che scaldavano il cuore, sorrisi che hanno dissolto ombre interiori. La Parola di Dio, al tramonto, è stata come una carezza: ci ha invitati a fermarci, a “sedere ai piedi del Maestro”, a metterci di nuovo in cammino sulle orme di Gesù. E proprio in quel metterci in cammino abbiamo riscoperto radici, appartenenza, storia, tradizioni e legami che superano confini, facendoci sentire fratelli e sorelle, senza distinzioni.

Abbiamo capito quanto corpo e spirito siano intrecciati: anche il semplice stretching del mattino, se vissuto con consapevolezza, è diventato un piccolo Esercizio spirituale, un’occasione per ringraziare Dio fin dalle prime luci dell’alba.

Tra musica, cibo e momenti di confronto, ci siamo avvicinati a temi profondi. Ilaria Verderame, nel suo Mangiamo con gusto. Mangiamo consapevole, ci ha aiutato a comprendere che l’alimentazione non è solo nutrimento, ma atto di responsabilità e di cura verso noi stessi e verso il creato. Allo stesso modo, con la delicatezza di chi sa guardare in profondità, Alessandra Rosa Rosa, in Le cicale e le civette, ci ha guidati a riconoscere quelle piccole o grandi dipendenze nascoste, quelle catene invisibili che a volte ci imprigionano e che il Signore desidera spezzare, con infinita pazienza e misericordia.

La natura ci ha parlato. Lungo i sentieri, come Il sentiero degli dei, davanti ai panorami mozzafiato, di fronte a tramonti, come quello dall’antico castello di Lettere, che tingevano il cielo di oro e rosa, abbiamo sentito spontaneo il canto del “Laudato sii”. Ogni respiro, ogni filo d’erba, ogni vento leggero era una carezza del Creatore, un invito a ringraziare per la bellezza che ci circonda.

Ci siamo concessi momenti di silenzio e ascolto. Nel silenzio di Villa Tiberiade, davanti all’immensità del mare e alla dolce melodia delle onde abbiamo deposto davanti a Dio fragilità, paure, debolezze. E, proprio come insegna Sant’Ignazio nei suoi esercizi, ci siamo lasciati guidare da Lui, imparando a “discernere” tra le voci del cuore, riconoscendo la Sua voce in quella “brezza leggera” che sfiora l’anima e la rinnova. Un’eco dell’insegnamento di Sant’Ignazio di Loyola, che nei suoi Esercizi spirituali ci ricorda come ogni azione quotidiana – anche la più semplice – possa diventare preghiera, se offerta a Dio con cuore attento e grato.

Le giornate sono state colme di vita. Le risate dei bambini hanno colorato l’oratorio e i giochi all’aperto, insegnandoci che la felicità è fatta di leggerezza e spontaneità. Loro ci hanno mostrato che, se ognuno sapesse riconoscere il bambino che porta in sé, molte armi cadrebbero a terra, lasciando il posto a abbracci anziché guerre. I giovani hanno scritto una pagina speciale di queste settimane, hanno scritto la storia della prima Fraternità Open: si sono messi in gioco, hanno abitato la parrocchia a pieno, vivendo fraternità vera. Hanno scoperto che servire non è solo un dovere, ma un atto d’amore, che nel servire si ama e nell’essere serviti ci si sente accolti. Hanno imparato ad ascoltare gli altri, ma soprattutto sé stessi, e a scorgere la voce di Dio anche nei luoghi più quotidiani, negli spazi che ora sono diventati un po’ “casa”.

Sì, possiamo dirlo a gran voce: «La fede non va in vacanza!». È stata la compagna più fedele di questa estate e continuerà ad esserlo. Accompagnerà i giovani in partenza per il Giubileo dei Giovani, sarà il filo che unirà i prossimi incontri, e la bussola che ci guiderà verso il nuovo anno pastorale. Abbiamo visto i germogli, e non vediamo l’ora di piantarne di nuovi. Quest’estate ci ha sussurrato una verità potente: siamo tutti marinai della stessa nave. Non siamo fatti per restare sotto costa, ma per prendere il largo, fidandoci del grande Timoniere, Gesù, che tiene saldo il timone anche quando il vento si alza e il mare sembra infinito.

Questo tempo ci ha insegnato che la fede non è un appuntamento, ma un respiro; non è una parentesi, ma un cammino. Ci chiama a uscire dalle nostre comodità, ad aprire le vele e a fidarci del vento dello Spirito. E così, mentre il sole cala su quest’estate, una certezza ci accompagna: Dio sta davvero facendo qualcosa di nuovo in mezzo a noi. E noi, insieme, siamo pronti a lasciarci sorprendere.

#Estate2025

 

Parrocchia Gesù Redentore

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