La Madonna della Carità è tornata a casa

Con queste parole, tra la commozione generale di tutti i fedeli accorsi in piazza Ernesto Borrelli, don Francesco ha salutato il rientro della statua di Santa Maria della Carità nella chiesa parrocchiale, dopo circa sei mesi di assenza, al termine di una giornata entrata nella storia della nostra comunità.

Tutto è iniziato lo scorso novembre, quando il nostro parroco ha comunicato al consiglio pastorale la necessità di dover provvedere al restauro dell’immagine della Madonna, tanto cara ai Sammaritani ma che da tempo aveva bisogno delle dovute attenzioni conservative.

La durata delle operazioni, prospettata in circa 4-5 mesi dai restauratori incaricati, ha suggerito di spostare l’inizio dell’intervento al nuovo anno per cui, alla fine di gennaio 2023, la statua ha lasciato la parrocchia tra le sapienti mani di Salvatore D’Alessandro e Luigi Scavella, titolari di “Las Restauri” di Castellammare di Stabia.

È stato un tempo di silenzio, dove ognuno di noi ha sperimentato la mancanza visiva ma non l’assenza: la Madonna della Carità ci ha accompagnato nello Spirito in tutta la Quaresima, con la sua discrezione e la capacità di ricondurci al Suo Figlio, fedele anche sotto la croce e capace di aiutarci a credere anche nelle nostre sofferenze. Ci ha radunati in cenacolo per celebrare la gioia della Pasqua, raccogliendo le nostre delusioni e invitandoci ad alzare lo sguardo verso il cielo, dove Gesù Risorto ci prepara un posto. La teca vuota, che prima ospitava la statua, rimaneva per tutti noi un dispiacere ma soprattutto una speranza piena di attesa.

Questi sentimenti hanno generato in don Francesco un’ispirazione, un’idea mai realizzata prima nella nostra comunità: portare la statua della Madonnina a Roma per farle ricevere la benedizione di Papa Francesco.

Nel segreto ha coltivato questa speranza e, insieme al Vescovo S.E. Francesco Alfano, ha preparato tutto quanto necessario per far richiesta in Vaticano; quando tutto è stato reso possibile, lo ha comunicato alla comunità, che ha accolto con grande gioia la notizia. L’impegno e la dedizione di don Francesco sono stati il motore che ha portato avanti l’iniziativa; a seguire, tutti noi lo abbiamo seguito affinchè questo evento storico potesse avere un impatto significativo sulla vita spirituale della nostra comunità.

Il pellegrinaggio era fissato già da mesi per il 28 giugno, vigilia della festa dei santi Pietro e Paolo patroni di Roma, e in qualche momento abbiamo dubitato di poter realizzare la visita al Pontefice: soprattutto le condizioni fisiche precarie di Papa Francesco, che lo hanno portato a dover affrontare un intervento chirurgico l’8 giugno e a dover annullare molte udienze già dal mese di maggio, avevano ridotto le possibilità. Le notizie del lento recupero e dell’annullamento delle udienze del mese di luglio sembravano costringerci a dover rinunciare al pellegrinaggio, ma la caparbietà e la sensibilità di don Francesco hanno tenuto in piedi le nostre speranze: dentro di sé, ha raccontato, sentiva che la Madonna voleva andare a Roma con tutti noi.

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E così è stato: l’udienza è stata confermata lunedì 26 giugno, il giorno dopo la statua della Madonna è stata prelevata dalla sede di Las Restauri e trasportata a Roma grazie alla messa a disposizione di un mezzo idoneo da parte di Giovanni Lanzieri e di tutta la ditta Lanzieri, da sempre molto legati alla devozione alla Madonna della Carità, e che si sono molto prodigati per la buona riuscita del pellegrinaggio. Scortata da don Francesco, dal seminarista Silvio, da Giovanni e da alcune persone del gruppo dei portatori, la statua è giunta a destinazione nel pomeriggio di martedì per i consueti controlli da parte del personale vaticano. Alle 2.30 di mercoledì 28 giugno, sono partiti da Santa Maria la Carità quattro pullman con circa 200 persone alla volta di piazza San Pietro, raggiunti da altri 50 fedeli circa arrivati con mezzi propri: il passaggio del Papa in mezzo a noi, che eravamo in prima fila in piazza, è stato emozionante; la sua catechesi sullo zelo apostolico, con un richiamo alla necessità dell’attenzione ai poveri sulla via della santità, ha richiamato il nostro spirito alla vocazione missionaria. La nostra voce si è elevata con grida di gioia, suscitando il sorriso del Pontefice, in risposta allo speaker che citava la nostra presenza, ed è esplosa in canti di festa al passaggio della statua della Madonna benedetta dal Papa alla presenza di don Francesco e del sindaco Giosuè D’Amora.

Vedere la statua scendere dalla scalinata di fronte alla Basilica ha espresso in una sola immagine tutte le volte che abbiamo chiesto aiuto alla Madonna e Lei non ha tardato a venirci incontro e ha reso presente in noi l’Amore che ha rivolto fin dalla prima volta con la Visitazione ad Elisabetta. Tutto ciò resterà indimenticabile nei nostri cuori e racconteremo di questo 28 giugno 2023 ai nostri figli e ai figli dei nostri figli.

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Subito dopo la statua è ripartita alla volta di Santa Maria la Carità, seguita a poche ore dai fedeli in pellegrinaggio, ed è stata accolta da un fiume di persone che non vedevano l’ora di ritrovarla dopo i mesi di lontananza. L’arrivo in piazza è stato il culmine di questo percorso, con la commozione di tutti nell’affidamento della nostra comunità a Maria; le confidenze di don Francesco sul suo dialogo con il Papa hanno permesso a tutti di sentirlo ancora più vicino, poiché anche lui è stato attratto dalla bellezza trascendente della Madonna, esperienza che facciamo tutti noi sammaritani ogni volta che ci accostiamo. Francesco ha chiesto di pregare per lui, quando il nostro parroco gli ha raccontato di quanto fosse potente l’intercessione della Madonna della Carità e di quante grazie Dio ha concesso ai sammaritani grazie a Lei; da oggi siamo ancora più legati al Papa e ci siamo impegnati a sostenerlo con la nostra preghiera.

Sappiamo bene che la statua è solo un’immagine materiale che ci rimanda a realtà spirituali altissime: questa consapevolezza ha spinto don Francesco e il sindaco a invitare tutti a lavorare insieme affinchè il restauro della statua corrisponda anche al rinnovo e al rilancio della nostra comunità spirituale e civile, per riscoprire una bellezza che sotto sotto c’è già e ci deve fare guardare al futuro con la fiducia nell’Amore del Padre e l’impegno di promuovere sempre più relazioni di fratellanza e cura reciproca.

Infine, le parole del restauratore Salvatore D’Alessandro, tanto emozionato da non poter esprimere altro che gioia, i fuochi di artificio, lo sventolare delle bandiere, hanno fatto da corredo al rientro della statua della Madonna in chiesa.

La Madonna della Carità è tornata a casa, finalmente.

La comunità Smlc