La testimonianza della Caritas: parrocchia San Marco Evangelista, Castellammare

Questo  tempo di prova e difficoltà che stiamo vivendo per la diffusione del Covid-19, come per tanti, ha apportato dei cambiamenti nel servizio dei Poveri nella parrocchia di san Marco Evangelista a Castellammare.

Alle norme restrittive e alle limitazioni non ci siamo arresi, perché  nei momenti di crisi a soffrire di più sono sempre i più poveri e quindi sostenuti dalla presenza fattiva del nostro parroco, don Franco, abbiamo cercato di continuare ad essere vicini alla gente non solo con la preghiera e ma anche con iniziative volte a dare speranza e aiuto concreto.

Fin da subito ci siamo trovati a rimodulare il servizio valutando spesso il da fare, man mano che la situazione si evolveva, con il nostro parroco don Franco.

La mensa, a cui accedono circa 25 ospiti nel bisogno, non si poteva più portare avanti senza prevedere le misure di prevenzione stabilite dal governo come, ad esempio, la distanza tra i vari ospiti a tavola e l’uso delle mascherine e guanti per i volontari e per tutti .

Per questo la sala mensa che prima ospitava anche 25 persone, ha potuto accoglierne solo 12, mentre per tutte gli altri, che comunque fanno riferimento ogni giorno alla nostra mensa, viene consegnato ogni giorno lo stesso pasto servito a tavola, comprensivo di primo, secondo, contorno, pane e una bottiglietta di acqua, da portare via.

La responsabile della Mensa, Sr Anna è stata ben coadiuvata da tre volontari, Nando, Pietro e Antonio, che si alternano nei vari giorni per il servizio a tavola e la distribuzione dei pasti e da due volontarie al giorno per la preparazione degli stessi.

Accanto alla mensa, grazie anche al sostegno delle volontarie vincenziane, che sono presenti ogni lunedì, coordinate da Suor Antonietta, assicuriamo il servizio di distribuzione dei viveri non solo a tante famiglie che vengono a ritirare i generi alimentari, ma anche a tanti che si sono e si rivolgono  a noi, pur non appartenendo alla nostra parrocchia e a cui viene dato quello di cui hanno bisogno.

Abbiamo visto aumentare il numero di persone che si sono rivolte per la ricerca di o per avere un sostegno nel pagare canoni di fitto o utenze domestiche. La parrocchia ha cercato di continuare a rispondere a queste esigenze, come a tante altre, nel miglior modo possibile con il sostegno della solidarietà della popolazione

Non è venuta meno nemmeno la richiesta di Pannoloni, di materiale sanitario o di medicine. L’ambulatorio parrocchiale purtroppo non ha potuto continuare il suo servizio di visite specialistiche, ma la responsabile  suor Domenica ha continuato ad essere disponibile a chiunque abbia bisogno di medicinali o di fare iniezioni.

Non è mancato nemmeno il sostegno a persone sole e anziane  o malate, grazie a suor Santina, che si è premurata di essere loro vicino tramite telefonate o visite domiciliari, portando anche qualcosa di necessario come i viveri o andando a comprare farmaci a qualche anziana impossibilitata ad uscire.

Un grazie sentito quindi, oltre che a don Franco, che ci ha sostenuto e spronato a continuare senza paura il nostro servizio, va anche in maniera speciale a suor Sabina e alla comunità delle Figlie della Carità che, sull’esempio di S. Vincenzo de Paoli, confidando totalmente nell’amore provvidente di Dio, si sono fatte loro stesse segno e strumento di amore e provvidenza per i fratelli.

È doveroso ringraziare il Rotary Club che ci ha fornito fin da subito mascherine, disinfettante, viveri e quanto poteva essere necessario per il funzionamento della mensa;

Un grazie ancora:

alla polizia municipale, nella persona di Alfonso Donnarumma che fa continuamente da tramite con altre associazioni;

alla Polizia di Stato che ha consegnato quanto raccolto grazie alla disponibilità e alla sensibilità del comandante dottor Gioia;

alle persone delle parrocchie che, coordinate, hanno distribuito e confezionato mascherine per chiunque ne ha bisogno;

alla protezione civile che si è messa a disposizione per trasportare materiale sanitario o altro,  che alcune persone vogliono donarci ma sono impossibilitate portare di persona;

a tante persone che rimanendo nell’anonimato, hanno però offerto danaro o viveri o hanno aiutato a preparare per i pasti della mensa o da distribuirli a famiglie bisognose.

È la presenza della Provvidenza nella nostra vita e in quella dei fratelli che si sono affidati alla cura della nostra comunità parrocchiale, che abbiamo sperimentato in questo tempo, insieme a tante persone che ci hanno aiutato e continuano a farlo perché noi possiamo portare avanti il nostro servizio d’amore ai fratelli.