“Vuoto”: questa è la parola che molti di noi utilizzerebbero per descrivere l’essenza di questi giorni. Fare poco o niente, limitarci all’indispensabile, temere qualsiasi contatto, ascoltare centinaia di note audio che puntualmente ogni giorno ci arrivano per aggiornarci informalmente sulla situazione. E poi crediamo a tutto, siamo vulnerabili e abbiamo paura per noi, per i nostri cari. Vorremmo poterci risvegliare da questo incubo, aprire gli occhi e dire “Finalmente mi sono svegliat*”. Ma così non può essere.
Allora cosa fare?
Pensiamo, come scout e membri della comunità cattolica, che “il camminare presupponga che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e che pure qualcosa cambi in noi”. Abbiamo deciso di non abbatterci ma di adattarci al nuovo panorama che abbiamo incontrato nel nostro cammino…
…Ed è cosi che il gruppo scout Stabia 1 da una settimana ha digitalizzato il cammino scout: abbiamo iniziato con dei brevi video che inviavamo ai ragazzi per spronarli a non abbattersi, a continuare il percorso di fede e a mantenersi sempre pronti “in spirito e corpo” con dei tutorial per una ginnastica casalinga.
Ma le sfide non sono finite qui: il sabato abbiamo deciso di “incontrarci” nuovamente tutti in videochat per un grande gioco di gruppo, sempre supportati dall’utilizzo di strumenti tecnologici.
Con entusiasmo i ragazzi hanno accettato queste modalità per far fronte a questo periodo e hanno mostrato grande abilità nell’uso di applicazioni, creazioni di video e social networks tanto da arrivare a portare avanti imprese di squadriglia versione 2.0.
Cosa possiamo dedurre a fronte di tutto ciò?
Dobbiamo capire che la nostra realtà non è nient’altro che il risultato del modo in cui noi ci poniamo di fronte al cambiamento inaspettato: se decidiamo di abbatterci subito, allora abbiamo perso in partenza ma, se accompagnati dalla forza della Parola, decidiamo di accettare la sfida ed affrontare tempi duri, allora riusciremo nel nostro intento e alla fine di tutto ci accorgeremo degli orizzonti che abbiamo ottenuto non restando inermi ma continuando a camminare.