Parrocchia Natività di Maria Vergine - Colli Fontanelle Sant'Agnello

L’altare della Reposizione – Parola d’ordine: discernere

Un prato di frumento verde, appena nato, fastelli di grano, diversi setacci posti su scala agricola, pigne d’uva, barili di vino e anfore, una via al centro, caratterizzano l’altare della Reposizione realizzato in chiesa per la veglia pasquale.

Tutto è focalizzato sul pane e sul vino, a ricordo dell’ultima cena.

È l’eredità spirituale che ci ha lasciato Gesù Cristo.

A guardare questa scenografia, semplice ma raffinata, colpiscono i diversi setacci, colmi di granelli di grano.

Ne ha spiegato il significato don Antonino De Maio, durante l’omelia della Messa in Coena Domini, dicendo:

“I setacci rimandano alla selezione del grano per sceglierne i chicchi migliori destinati a diventare farina, con la quale fare il pane.  Essi hanno la funzione di eliminare ciò che non serve: terriccio, fogliame, ecc.”.

Di qui l’invito rivolto ai fedeli di comportarsi come i setacci, vale a dire che ognuno deve eliminare dalla propria vita ciò che non gli serve per la sua crescita spirituale.

Don Tonino ha poi specificato: -“Ogni giorno siamo chiamati a discernere tra bene e male per scegliere il primo e stare lontano dal secondo in modo da produrre azioni di qualità e non lasciarci distrarre da ciò che non è buono per la nostra anima”.

Un messaggio forte e indicativo se pensiamo alla complessa società in cui viviamo che ci sommerge di notizie, di informazioni, di distrazioni, di rumori, allontanandoci di continuo dalla strada maestra, rappresentata nel sepolcro dalla via centrale che conduce all’altare dove è stato riposto Gesù Cristo.

A noi spetta il difficile compito di non perderci nelle vie secondarie, ma di camminare sulla strada maestra che ci condurrà alla meta.

di Anna Guarracino