Parrocchia Ss. Trinità, Santa Maria di Galatea, Natività di Maria Vergine

Panorami dell’Anima

Hanno fatto lavorare la fantasia i nostri tre giovani parroci della parte alta di Piano di Sorrento quando hanno intitolato l’edizione 2019 delle preghiere itineranti: “Panorami dell’anima”. Un centinaio di persone di Trinità, Mortora e Colli di Fontanelle si sono ritrovate, ieri sera al tramonto, nello spiazzo adiacente la “chiesetta rossa” di Montechiaro. Panorama mozzafiato, che nessuno che sia passato di là, giorno o notte, estate o inverno può mai dimenticare.

Se poi, come ieri sera, terra, cielo, mare, sole e nuvole si divertono un po’ inventandosi sfumature incredibili, la preghiera comincia già molti gradini più su del solito.

L’altro panorama, quello dell’anima! Non meno sorprendente… quando si riesce a goderlo! Anche qui tempeste e temporali possono rovinare la scena, ma è pur vero che abbiamo più possibilità di riordinarla e di tessere relazioni che la sostengono. E a giudicare dalla pigrizia con cui le persone esitavano a prendere la via di casa anche dopo le 22:30 e dopo un inatteso buffet, che ha compensato ampiamente qualunque cena, i panorami dovevano essere stati entrambi davvero meravigliosi e nessuno voleva staccarsene.

Tocca a don Rito, – ma gli altri due presidiano il gruppo a destra e sinistra – il passo biblico è tutto il capitolo 10 degli Atti, icona che il vescovo don Franco ha indicato per quest’anno. La parola chiave il verbo alzare che si ritrova ben 5 volte benché nella duplice accezione di alzarsi, sollevarsi che di risorgere. Ma non è tutto così veloce, prima si contestualizza il brano anche con riferimenti remoti all’Antico testamento e, per la gioia di qualche letterato, anche ai classici greci e latini.

Non manca un esercizio semplice di concentrazione e, più o meno a metà, di condivisione col vicino più prossimo di una preghiera, quella che sta più in cima ai propri desideri. Sono preoccupato, vicino a me c’è un adolescente, una ragazzina a cui non do più di 14 anni, Che gli dico? Si gira mi guarda, gli chiedo per cosa vuoi pregare? Mi sorride e mi dice: “per un futuro solido” stringendo un pugno. Ok. Per te e per tutti quelli della tua età, faccio, – è piccola, ma sa cosa vuole. Io prego per quelli che soffrono. Ho ancora negli occhi la signora anziana di qualche ora prima che sulla poltrona accanto alla mia nella stanza dell’ospedale offriva le sue braccia striminzite all’infermiere, sapendo che non sarebbe stato facile trovare una vena che poteva ricevere la medicina … non lo è stato.

Don Rito incalza; scegliete: 1) alzati, uccidi e mangia. 2) Alzati, scendi e vai. 3) Alzati. Sono un uomo anch’io!

Una dolce musica di organo e violino, che pure hanno segnato le tappe di questa serata, ci riporta coi piedi per terra, speriamo “alzati”. Il sole ci ha lasciato più di un’ora fa, ma è bello stare qui a salutare, a parlare, a godersi il panorama con le luci della penisola. A darci appuntamento a giovedì, ai prossimi panorami… dell’anima.

di Tonino Esposito