Ci siamo messi in cammino una settimana fa’ e portavamo con noi tante paure, preoccupazioni e incognite ma abbiamo scoperto che “pole pole” (piano piano) i nostri cuori si sono aperti e abbiamo cominciato a fidarci della terra incontrata, dell’ospitalità delle suore di Zenethi e di Dio che ha guidato ogni passo di questi primi giorni.
Infinita è stata la generosità delle nostre comunità che alla partenza hanno donato tanto in medicinali, materiale scolastico, cibo, vestiti e offerte che ha permesso di poter vivere tanta carità con chi è nel bisogno ma non perde la speranza e continua a desiderare di vivere. Giorno per giorno abbiamo preso confidenza con i servizi che ci sono stati affidati dalla scuola al dispensario, passando per l’orto, l’ambulatorio, la cucina e la catechesi a scuola. Ognuno si sta mettendo in gioco e sta sperimentando che nella povertà si è più fratelli e si riesce a riconoscere la nostra identità di figli amati. Ogni pomeriggio viviamo gli esercizi spirituali e seppure all’inizio eravamo diffidenti, ora ci accorgiamo che è un’esperienza necessaria e che sta sostenendo tutta la nostra missione. La spiritualità ignaziana ci sta aiutando e ci sta consegnando punti di forza per ordinare il nostro cuore e ricominciare a gustare tutto interiormente e apprezzare la vita a partire dalle piccole cose che danno gioia, pienezza e libertà.
Tantissimo abbiamo ricevuto e la nostra vita inizia ad intravedere la bellezza di rinascere dove l’essenzialità dell’esistenza è ridestata dal poco che è tutto, dalla povertà che è ricchezza e dalla diversità che è risorsa. Ci auguriamo che il nostro cammino continui con la stessa grazia con cui è cominciato e soprattutto in questo connubio tra le mani che si impastano con la vita degli altri e il cuore che è temprato dallo Spirito.
Siamo sicuri di tornare a casa con un seme nuovo da piantare nella nostra quotidianità.
Ringraziamo don Antonio che con cura, con amorevolezza e con radicalità sta accompagnando la nostra missione e sta rendendo speciale ogni giornata perché sta cercando di condurci a Dio con l’ascolto delle nostre vite, con la riflessione sulla Parola e con il tenerci per mano anche quando non è facile scavare in profondità nel nostro cuore e lasciarsi rinnovare dall’incontro con Lui.
Asante Dio, Asante Tanzania e Asante a chi continua a scommettere su noi giovani.
I giovani della missione a Zenethi