Una comunità sempre work in progress la nostra, un cantiere sempre aperto come la vita di ciascuno di noi, e il continuo avvicendarsi di nuove costruzioni anche nella vita spirituale di ciascuno ci ha spinto a volersi riscoprire e soprattutto riscoprire l’altro, una riscoperta accompagnata però dalla saggezza dello Spirito.
Da questo bisogno nasce l’idea di un discernimento, un percorso che è punto di contatto tra spiritualità e vita, che non fosse mirato solo alla sfera personale ma che si estendesse a chi giorno dopo giorno cammina accanto a noi, quindi dapprima un’esperienza sinodale nello spirito ma che, allo stesso tempo, ci fosse anche d’aiuto a metterci proprio in comunione con l’altro.
Partendo dal desiderio comune di riscoprire sé stessi per mettersi anche poi all’ascolto dell’altro ed essere d’aiuto, la grande famiglia comunitaria si è divisa in tanti piccoli gruppi, come tante piccole famiglie dove, in ognuna, si è condiviso gioie e dolori e si è scoperto soprattutto di non essere soli.
Ognuno ha trovato in quella piccola famiglia conforto e sostegno non solo morale ma anche spirituale, famiglie che ci hanno aiutato a capire che l’altro che ci cammina accanto è per noi sacramento di Dio e non ostacolo. In questo percorso tante volte è capitato di capire che ciò che risuonava nelle parole del fratello che stava compiendo con noi quel cammino era strumento di salvezza per la nostra storia, per il nostro passato, è nel fratello che tanti hanno ritrovato il coraggio di ricominciare ad amare, di non aver paura di amare incondizionatamente, compreso che non è sbagliato aver amato anche di fronte alla sofferenza… «Non abbiate timore di amare sino alla sofferenza, poiché è il modo in cui Gesù ha amato». (Madre Teresa di Calcutta)
Quante volte ci capita, nella nostra vita di fede, di pensare di non essere degni dell’amore o anche del perdono di Dio; quante volte ci capita di pensare che la nostra storia non è all’altezza di un ammino comunitario… eppure questo percorso ci ha aiutati a capire che la Chiesa porta in sé tutte le perfezioni e le imperfezioni, senza giudizi, senza discriminazioni perché la mia storia è importante tanto quanto la tua ed entrambe sono preziose agli occhi di Dio. Tra abbracci e sorrisi, tanti hanno riscoperto i propri talenti mettendoli a servizio della comunità facendosi strumento nelle mani di Dio per portare ogni giorno sempre nuovi frutti, con la voglia di sentirsi sempre di più a casa.
Essere tanti piccoli semi, questa l’idea di don Salvatore, semi piantati nella ferialità e nella quotidianità della comunità in tempi dove non vi erano grandi feste o particolari effetti speciali, piantati in una estrema semplicità e che solo nel tempo avrebbero portato i loro frutti e che li avrebbero portati solo se innestati, innestati da altre storie, altre realtà. Tanti frutti che dopo un po’ di tempo, irrigati dalla Parola di Dio e dalla lode che comunitariamente si è offerta, abbiamo visto sorgere come tanti piccoli germogli luminosi che irrompevano nel buio delle vite frenetiche di ognuno. Come il sale in una pietanza, così sono stati i frutti di questi germogli, invisibili agli occhi ma che hanno donato sapore e forza in primis alla vita di ognuno e poi alla vita comunitaria.
Un grande insegnamento, volto a capire che ognuno a modo suo è prezioso, che l’altro è prezioso nella nostra vita ma prezioso lo rende anche il tempo che si dedica, capire l’importanza di prendersi del tempo per lasciarsi riempire dalla Parola, dalla preghiera, da quell’abbraccio silenzioso che soloil Padre sa donarci. Ci ha donato il tempo per poter rendere bella la nostra rosa che è la vita, il tempo è cura, cura di noi stessi, delle nostre relazioni, il tempo è ciò che di più prezioso, a nostra volta, possiamo donare all’altro. «È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosìimportante». (Il piccolo principe – Antoine De Saint Exùpery)
Continuiamo a camminare, con lo sguardo fisso alla croce, con la speranza nel cuore che anche l’ultimo germoglio possa diventare una rosa nel grande giardino della vita e portare forza e vigore nel giardino del prossimo
Parrocchia Gesù Redentore
