Parrocchia Santissima Annunziata

Tavola rotonda: tutte le generazioni mi diranno Beata

A partire da sabato 11 maggio 2019 la comunità dell’Annunziatella è stata protagonista di eventi, iniziative, spunti di riflessione, momenti di condivisione e preghiera in onore di Maria Santissima Annunziata.

In particolare, sabato 18 maggio in parrocchia abbiamo avuto modo di riscoprire e guardare con occhi nuovi la figura di Maria attraverso un prezioso confronto con due esperti: il professor Luigi Santopaolo, docente di Scienze Bibliche all’ ISSR DONNAREGINA di Napoli, e la professoressa Rosa Montillo, docente di Storia dell’Arte presso il liceo classico Plinio Seniore di Castellammare.

L’intervento del professor Santopaolo ci ha aperto gli occhi sulla figura di Maria analizzando i passaggi nell’annuncio contenuto nel Vangelo di Luca. In effetti Luca, come sottolinea nell’apertura del suo Vangelo, è interessato a scoprire esattamente tutti gli eventi e il suo racconto è frutto di una ricerca accurata che tiene conto di ogni passaggio. Per l’evangelista, il racconto della storia di Maria è fondamentale per comprendere a pieno gli eventi successivi: Maria è la chiave di comprensione.

In realtà anche il Vangelo di Matteo racconta gli eventi antecedenti alla nascita ma lo fa attraverso la figura di Giuseppe. Questo è emblematico e ci fa comprendere come Matteo si rivolgesse ad una comunità ebrea mentre Luca, ad una pagana, greca. Infatti per gli Ebrei una donna non avrebbe mai dovuto avere lo spirito critico e d’iniziativa di Maria; mai avrebbe potuto dialogare attivamente come ella farà con l’Angelo; mai avrebbe potuto di sua iniziativa intraprendere un viaggio così lungo per andare a trovare una parente (Elisabetta). Luca, poco esperto di tradizioni ebraiche, racconta i fatti da un punto di vista pagano, elencandoli in base alle sue ricerche. Questo non mette in crisi quanto raccontato da Matteo, anzi, ci apre gli occhi sul fatto che anche un’unica verità possa passare attraverso quattro Vangeli e dunque, quattro modalità differenti di racconto.

La Maria del Vangelo di Luca interagisce senza paura con l’Angelo, chiede spiegazioni, non accetta acriticamente la visione come farà Giuseppe in Matteo. Maria è più vicina a noi di quanto possiamo pensare: come noi chiede il perché difronte alla volontà di Dio e vuole essere sicura di tutto ciò a cui andrà in contro. Le parole dell’Angelo sono continue rassicurazioni alle domande che non molto ingenuamente ella pone. Maria ha bisogno di capire se quello a cui va incontro sia davvero volontà di Dio. Compie un attento discernimento dimostrando non una fede cieca ma critica: è protagonista della sua storia. L’Angelo le comunica di sua cugina Elisabetta perché possa controllare, come prova concreta della veridicità delle sue parole.

La storia di Maria mette in crisi il nostro giudizio poiché, in ogni caso, avremmo assunto una posizione di critica rispetto ai fatti accaduti. Avremmo espresso la nostra opinione rispetto a ciò che avremmo visto ma ella ci insegna che al di là delle possibili chiacchiere del mondo, Dio non giudica con le nostre categorie.

Con l’intervento della professoressa Montillo abbiamo potuto capire quanto la figura di Maria sia stata centrale nell’arte e come questa rappresenti un’ulteriore modalità di racconto. Ci è stato illustrato il lavoro di Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico ed in particolare due dipinti significativi rispetto alla figura di Maria: Annunciazione e L’Annunciazione di San Giovanni Valdarno in Santa Maria delle Grazie. Questi sono stati messi a confronto con l’opera di Botticelli La Madonna del Magnificat. Il pomeriggio di studi si è concluso con l’ascolto del brano del Magnificat cantato da Mina messo in relazione sapientemente al quadro dalla professoressa.

La comunità si è riunita in un momento di convivialità con gli ospiti preparandosi alla processione del giorno successivo.

di Maria Masi