Lettera ai Presbiteri diocesani 21 giugno 2020

Ai parroci
e a tutti i presbiteri della Diocesi

 

Carissimi,

ancora una volta mi rivolgo a Voi, in questa delicata fase del nostro cammino pastorale. Abbiamo da poco avuto la possibilità di incontrarci finalmente da vicino. La giornata per la santificazione del clero ci ha visti, solo due giorni fa, di nuovo insieme: è stato bello ritrovarci come una sola famiglia davanti al Signore, in ascolto della sua Parola e nel silenzio prolungato dell’adorazione.

Ora che si avvicina l’estate, sento il bisogno di parlare “cuore a cuore” con ciascuno di Voi. Vi ho già offerto le coordinate fondamentali per la comprensione di quanto stiamo vivendo con il nostro Popolo. Vi esorto dunque a vivere con fiducia ed entusiasmo questo tempo estivo, lasciando che lo Spirito continui a guidarci con quella “fantasia pastorale” che sta segnando sempre più le nostre comunità. E’ vero che le perplessità non mancano: dubbi, incertezze, paure. Ma ci spinge l’amore di Cristo!

Non possiamo ignorare le esigenze dei nostri… compagni di viaggio, dei quali siamo semplicemente ”servi”.

I suggerimenti che Vi offro sono frutto del confronto con i responsabili di alcuni Uffici e Servizi di Curia: indicano criteri di fondo e piste concrete a cui tutti potremo riferirci.

  1. Viviamo questa “sfida” senza paura!

Non vorrei che venisse trascurato il lavoro pastorale estivo in nessuna delle nostre comunità. Dovremo certo stare attenti a non farci vincere dal timore che blocca ogni iniziativa, ma neppure deve prevalere la superficialità semplicistica.

Vi incoraggio pertanto, carissimi confratelli, a sentirvi tutti coinvolti in questa “unione speciale”: ci sta a cuore il bene di tanti ragazzi e giovani che portano dentro di sé più di quanto comunicano, degli adulti che hanno fame della Parola, degli anziani da far sentire al centro delle nostre attenzioni, degli ammalati e delle persone sole che hanno bisogno di gesti concreti di prossimità.

  1. La pastorale nel tempo del Covid.

Non potremo certo riproporre gli schemi tradizionali, già ben collaudati nelle precedenti esperienze estive: più che un freno, cogliamo anche qui una “sfida” da affrontare.

Coinvolgiamo pertanto gli operatori pastorali e insieme a loro chiediamoci quali motivazioni ci hanno spinto nel tempo a scegliere determinate forme. Valutiamo poi, con un paziente lavoro collegiale, fino a che punto è utile o necessario conservare tali forme per raggiungere gli obiettivi prefissi.

Insomma, diamoci da fare per avviare in tutte le nostre comunità un piccolo laboratorio di “discernimento pastorale”.

  1. Valorizziamo il territorio della nostra diocesi.

Si tratta di un’indicazione pratica che risalta con forza nel tempo speciale che stiamo vivendo. La bellezza unica del nostro territorio mi incoraggia (quasi mi obbliga!) a chiedere a tutti voi di mettere a disposizione dei gruppi parrocchiali le strutture di cui siamo solo amministratori. Proviamo ad attuare così una piena e concreta condivisione dei beni a vantaggio di ogni realtà ecclesiale, soprattutto quelle più svantaggiate e in grave difficoltà.

A tale riguardo, chiederò anche alle comunità religiose di mettere a disposizione delle attività parrocchiali le proprie strutture, ovviamente nel rispetto rigoroso dell’attuale normativa e in spirito di assoluta gratuità.

  1. La cura delle relazioni personali.

E’ ciò che non dovrà assolutamente venire meno. Nessuno sia trascurato, ora più che mai. Tutti, a partire dai più piccoli, hanno bisogno di essere ascoltati: le gioie e le fatiche nascoste nel cuore, il bisogno di essere sostenuti dalla Parola di Dio, l’importanza della comunità e di esempi concreti di scelte ispirate al Vangelo… Questo è il tempo in cui tutti avvertiamo il bisogno di incontrare testimoni autentici, che ci aiutino a vivere il distanziamento fisico non come distanziamento sociale (espressione ambigua e pericolosa!). Le relazioni interpersonali non dovranno mai essere ridotte a mero espediente formale, anche se potremo coltivarle solo in piccoli gruppi e continuando a osservare scrupolosamente le regole imposte. Cogliamo pertanto il tempo che è davanti a noi come un’occasione preziosa per vivere un’esperienza pastorale più attenta alle singole persone e alla loro storia.

 

  1. Proposte CEI e normativa vigente.

Sul sito diocesano troverete una sintesi ben articolata, che gli uffici di Curia hanno preparato in riferimento alle proposte estive elaborate dalla CEI e alla normativa a cui attualmente dobbiamo riferirci.

 

Carissimi,

Vi saluto con affetto e Vi assicuro la mia preghiera. Ci accompagni in questa nuova tappa del cammino, che avvertiamo ricca di inedite possibilità nonostante i problemi ancora così numerosi e gravi, l’invito forte del Signore Gesù che oggi è risuonato con sorprendente incisività nelle nostre liturgie domenicali:

“Non abbiate dunque paura:

voi valete più di molti passeri” (Mt 10,31).

 

Vico Equense, 21 giugno 2020                                                + don Franco
12° Domenica del tempo ordinario                                        Vostro fratello vescovo

 

 

Vico Equense
21-06-2020