Ufficio Liturgia, Servizio Ecumenismo e dialogo interreligioso

Incontro sulla Parola di Dio

Il prossimo 26 gennaio la Chiesa celebrerà per la prima volta la Domenica della Parola di Dio istituita da Papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit Illis dello scorso 30 settembre. 

Per tale occasione, nella nostra Diocesi, nel giorno 17 gennaio in cui la Chiesa celebra l’annuale giornata per il dialogo tra ebrei e cattolici, abbiamo vissuto un incontro con padre Pino di Luccio, s.j., decano della sez. San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e professore alla Hebrew University di Gerusalemme, ed il prof. Eyal Poleg, docente al Queen Mary College di Londra.

L’incipit dell’incontro è con la lettura e la preghiera di due strofe del salmo 119, presente sia nella Tanak ebraica che nell’Antico Testamento cristiano, il più lungo di tutta la raccolta. Le strofe sono 22 come le lettere dell’alfabeto ebraico, la sua redazione definitiva risale al III sec A.C. in Giudea, scritto probabilmente  durante la deportazione babilonese.

Il primo intervento, del padre gesuita Di Luccio, ne fa l’esegesi di alcune sue parti: le strofe sono tutte una lode alla Legge Divina, ogni verso contiene termini come testimonianza, precetto, volontà, comando, promessa, parola, giudizio, via, ecc. Si sofferma sul termine Parola che trova in diverse strofe. Infine mette in relazione i concetti che si trovano nelle lettere a Timoteo quali insegnare convincere, correggere, educare con i termini del Salmo 119 e Dt 6.

Il prof Eyal Poleg, parlando in ebraico, prende invece in considerazione il Vangelo di Giovanni, a partire dal Prologo:  protagonista del vangelo di Giovanni è infatti la Parola. Il professore sottolinea che gli ebrei non leggono la Scrittura su un supporto cartaceo o digitale, come facciamo noi oggi, ma su pergamene. I Rotoli su cui viene scritta la Torah vengono conservati in un apposito armadio che si trova in tutte le sinagoghe. Dato il carattere sacro del contenuto dei rotoli, esso viene scritto a mano dai rabbini. Il prof Poleg ci ha fatto notare che scrivere sulla pergamena è come scrivere sulla carne (e la Parola divenne carne): Gesù era visto come un Libro.

Conclude il nostro Arcivescovo, mons Francesco Alfano con un intervento riassuntivo di sintesi dell’evento.

di Agostino Aversa