Settimana di preghiera per l’unita dei Cristiani

 Lunedì 21 gennaio, nella parrocchia San Vincenzo Ferreri, a Castellammare di Stabia, alle ore 19, si terrà una Liturgia ecumenica della Parola.
Celebreranno l’ Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, e il pastore Giuseppe Scarallo della Chiesa pentecostale Emmanuel (Assemblea di Dio) di Castellammare di Stabia.
Animeranno la celebrazione i cori “Armonia Francescana” e “Coro Sion”.
 
“Venerdì 18 gennaio, inizia la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che quest’anno ha come tema ‘Quel che il Signore esige da noi’, ispirato a un passo del profeta Michea.
Invito tutti a pregare chiedendo con insistenza a Dio il grande dono dell’unità fra tutti i discepoli del Signore.
La forza inesauribile dello Spirito Santo ci stimoli a un impegno sincero di ricerca dell’unità perché possiamo professare tutti insieme che Gesù è il Salvatore del mondo”.
È stato l’invito che Benedetto XVI ha rivolto, mercoledì 16 gennaio, al termine dell’Udienza generale.
 
La celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), infatti, è un vero e forte segno di amore e di speranza, di aiuto spirituale e morale, e l’unità dei cristiani sarà un dono dello Spirito Santo. Camminare umilmente con Dio significa anzitutto camminare nella radicalità della Fede, come il nostro padre Abramo, camminare in solidarietà con coloro che lottano per la giustizia e la pace, e condividere la sofferenza di tutti, attraverso l’attenzione, la cura e il sostegno verso i bisognosi, i poveri e gli emarginati. Infatti, camminare con Dio significa camminare oltre le barriere, oltre l’odio, il razzismo e il nazionalismo che dividono e danneggiano i membri della Chiesa di Cristo.
 
Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sul testo del profeta Michea: “Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio” (6, 6-8).
 
Per il 2013 il testo delle meditazioni è preparato dallo Student Christian Movement of India (Scmi) che ha voluto porre all’attenzione delle Chiese mondiali lo stato di ingiustizia in cui vivono, nella cultura indiana, i Dalit. Il testo parte dalla testimonianza di una storia realmente accaduta a una donna della comunità Dalit chiamata Sarah. L’incidente narrato ebbe luogo nel 2008 in Khandamal, nello Stato di Orissa, nell’India centrale, dove per un mese si scatenò grande violenza. I cristiani (in maggioranza Dalit) furono attaccati da estremisti Hindu. I luoghi di culto e le case dei cristiani furono distrutti. Orissa è una delle città più povere dell’India. Il bilancio della violenza fu di 59 morti, 115 chiese cristiane distrutte, case danneggiate, e un totale di 50.000 cristiani senza tetto che cercarono rifugio nelle foreste e, più tardi, nei campi-profughi organizzati dal Governo indiano.
 
La data tradizionale per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nell’emisfero nord, va dal 18 al 25 gennaio, data proposta nel 1908 da padre Paul Wattson, perché compresa tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo; assume quindi un significato simbolico. Nell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le chiese celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste (come suggerito dal movimento Fede e Costituzione nel 1926), periodo altrettanto simbolico per l’unità della Chiesa.

 

di Gigliola ALFARO