Il 2020 è iniziato nell’entusiasmo di intraprendere questo nuovo anno che risuonava a tutti bello nella pronuncia: ventiventi! Abbiamo portato con noi tutte le certezze e le piccole cose che ci accompagnano, seppur distrattamente, nel quotidiano. Ma inaspettatamente ci siamo accorti che non possiamo mai dare nulla per scontato. Una tempesta improvvisa ha “𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑙𝑠𝑒 𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑓𝑙𝑢𝑒 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑑𝑒, 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖, 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑢𝑑𝑖𝑛𝑖 𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖𝑡𝑎̀” come ha affermato Papa Francesco durante la solenne celebrazione del 27 marzo. Il 27 marzo, una data che passerà certamente alla storia in quanto ha visto, in un pomeriggio uggioso di una primavera che si tingeva di drammatici colori, in una insolita Piazza San Pietro brulicante di silenzio, un Uomo solo portare su di sé il peso di una croce che stava mettendo a dura prova l’umanità. Il Coronavirus, un microscopico organismo, è diventato l’invisibile croce che ha messo in ginocchio il mondo intero.
Durante questo tempo della prova, cosa ha significato credere e avere fede? Lo chiederemo 𝐯𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟑 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 a 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒐 𝑴𝒊𝒂𝒏𝒐, Professore ordinario all’Università di Roma Tor Vergata, e alla Professoressa 𝑷𝒊𝒏𝒂 𝑫𝒆 𝑺𝒊𝒎𝒐𝒏𝒆, docente di Filosofia della religione presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, ospiti della Parrocchia di San Giovanni Battista in Gragnano. Insieme capiremo che cosa significa credere e far parte della Chiesa nel tempo del Coronavirus e come colmare di senso nuovo e autentico e di legami spirituali e umani, il vuoto che si è creato intorno a ciascuno.
03/07/2020 20:00
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