“La mia esperienza di servizio a Lourdes è stata uno dei momenti più significativi della mia vita. Quando ho deciso di partire, immaginavo che avrei semplicemente aiutato i pellegrini malati, magari spingendo carrozzine o offrendo supporto fisico. Tuttavia, una volta lì, ho scoperto che il servizio a Lourdes va molto oltre l’aspetto pratico: è un’esperienza umana e spirituale profonda, che tocca il cuore e arricchisce in modi che non mi sarei mai aspettato.”
L’incontro con la sofferenza e la speranza:
“A Lourdes, ho incontrato persone provenienti da ogni parte del mondo, ognuna con la propria storia, sofferenze e speranze. Molti dei pellegrini erano gravemente malati, eppure vivevano con una dignità e una forza interiore che mi hanno profondamente colpito. Mi aspettavo di vedere molto dolore, e in effetti l’ho visto. Ma quello che non mi aspettavo era di incontrare una speranza così vibrante e palpabile. A Lourdes, molti cercano una guarigione fisica, ma ciò che spesso trovano è una pace interiore, un senso di accettazione e di consolazione che va oltre la malattia.”
La trasformazione personale attraverso il servizio:
“Il mio ruolo era principalmente di assistere questi pellegrini, spesso in compiti semplici come aiutarli a muoversi o accompagnarli nei luoghi sacri. Ma in questi gesti, ho scoperto qualcosa di più profondo: il servizio non è solo fare qualcosa per qualcuno, ma è essere completamente presenti per l’altro. Ogni sorriso, ogni parola di conforto, ogni piccolo gesto era un modo per connettersi e condividere un momento di umanità. Ho imparato che a volte la guarigione non è solo fisica, ma emotiva e spirituale, e che anche nel donare, si riceve moltissimo.”
Il valore del gruppo:
“Un altro aspetto che ha reso questa esperienza indimenticabile è stato il meraviglioso gruppo di volontari con cui ho lavorato. Ci siamo trovati a condividere non solo il servizio, ma anche le emozioni, le riflessioni e, a volte, le sfide che questo percorso comportava. Tra di noi si è creato un legame speciale: abbiamo affrontato insieme i momenti di fatica, ma anche di grande gioia. In particolare, ricorderò sempre i momenti in cui ci siamo riuniti alla fine della giornata per riflettere e condividere ciò che avevamo vissuto. Quella sensazione di essere parte di una comunità, di un gruppo che lavorava con lo stesso spirito di amore e servizio, è stata incredibilmente forte. Insieme abbiamo creato qualcosa di più grande di noi stessi, una rete di supporto e amicizia che ha reso ogni giorno a Lourdes speciale.”
L’impatto duraturo:
“Tornare a casa dopo quest’esperienza non sarà facile. Lasciare Lourdes, lasciare questo gruppo e questi pellegrini, ora , è come lasciare una seconda famiglia. Ma ciò che ho imparato lì è qualcosa che porterò con me per sempre: la bellezza del servizio, l’importanza della solidarietà, e il potere della speranza anche nei momenti più difficili. Lourdes mi ha insegnato che servire non significa solo dare, ma anche ricevere – ricevere lezioni di vita, ricevere forza dagli altri e, soprattutto, ricevere una nuova prospettiva sul significato della sofferenza e della guarigione.”
Conclusione:
“Vorrei concludere dicendo che il servizio a Lourdes non è solo un’esperienza temporanea: è una lezione di vita. Ho imparato che il vero senso del servizio sta nella condivisione, nel donare il proprio tempo e il proprio cuore agli altri, e nel trovare in questo un profondo senso di pace e appagamento. Lourdes è un luogo dove la speranza si rinnova ogni giorno, e dove anche i piccoli gesti possono fare una grande differenza. Porterò sempre con me il ricordo di questi giorni, del gruppo meraviglioso che si è formato, e delle persone incredibili che ho incontrato. È un’esperienza che mi ha cambiato, e che continuerà a ispirarmi in tutto ciò che farò.”
“Ecco, io faccio nuove tutte le cose” ❤️
a cura di Francesco di Nota
