A Sant’Agnello, il ritiro in preparazione alla prima comunione

Ciò che è buono  sboccerà e frutto porterà; ciò che è buono accoglilo con gioia ed abbine cura…

Con questo canto incentrato sulla parabola del seminatore, i ragazzi che faranno la Prima Comunione tra maggio e giugno prossimi sono stati introdotti nell’atmosfera del ritiro organizzato da don Francesco e don Catello con l’aiuto delle catechiste presso l’Agriturismo Galatea e basato sull’analisi e commento del celebre brano di Marco, 4; 1-20.

Dopo la lettura del Vangelo, i bambini in cerchio, ma nel rispetto del distanziamento, hanno osservato i cestini in cui erano rappresentati i diversi tipi di terreno su cui il seme generosamente gettato può finire: la strada, dove viene mangiato dagli uccelli e non fruttifica, simbolo di coloro sui quali la Parola di Dio non produce alcun effetto; il terreno sassoso, simbolo di quelli che la accolgono inizialmente con gioia, ma, di fronte alle difficoltà, se ne allontanano; il terreno con le spine, che rimanda a coloro che soffocano la Parola ascoltata sotto mucchi di distrazioni e passioni smodate; infine il terreno buono, dove il seme cresce e dà frutto.

Vogliamo essere terreno buono e portare frutto!” hanno risposto in coro i bambini alla domanda delle catechiste, ma poi, opportunamente guidati, hanno riconosciuto che in ciascuno di noi, a seconda delle situazioni, la Parola di Dio ascoltata cade a volte nel terreno buono, altre volte sulla strada, tra  i sassi o tra le spine.

Dal seme nasce la spiga, da tante spighe la farina che diventa pane e poi pane consacrato e condiviso nell’Eucaristia: questo è il tema che viene affrontato a partire dall’esperienza pratica dell’impastare, nella quale don Francesco ha dato per primo l’esempio e poi tutti, grandi e piccoli si sono cimentati, formando le pagnotte che a fine serata ciascuno ha portato a casa.

Con un simpatico video ed alcuni giochi sull’argomento trattato, i ragazzi hanno trascorso il tempo dedicato alla lievitazione. Il più gradito è stato il gioco dei palloncini svolto nel campetto: palloncini gialli, che stavano a ricordare i biondi chicchi del grano, venivano raccolti e schiacciati per riuscire a scoprire il biglietto in essi contenuto, che poi andava attaccato come didascalia sull’immagine giusta.

I giochi all’aperto e la visita agli animali della fattoria guidata da don Francesco hanno reso talmente felici i bambini che tutti, indistintamente, nella preghiera spontanea letta a fine incontro, hanno ringraziato il Signore per la bellissima giornata trascorsa finalmente in compagnia degli amici.

Momento estremamente suggestivo è stato quello della consegna a ciascun ragazzo della candela, simbolo della luce che Gesù Eucaristia e la sua Parola portano nella loro vita. Tutte le candele accese nella penombra hanno illuminato l’ultimo momento di preghiera in cui insieme, fraternamente, tutti hanno elevato a Dio la lode per l’esperienza vissuta e l’invocazione a fare di ciascuno un terreno fecondo e accogliente.

a cura di Anna Maria Cioffi