AC: A Roma per i 150 anni

In questo periodo si avverte in modo particolare il forte vento dello Spirito Santo che soffia sulla nostra associazione, l’Azione Cattolica; è tempo di fermento, di gioia e di una passione sempre più grande che sentiamo per la Chiesa e per il mondo.
Si è conclusa da poco la XVI Assemblea Nazionale luogo di democraticità e di responsabilità dove l’associazione ha fatto una promessa a tutto il paese “La promessa di restare pienamente innervati nel cuore dei nostri territori, nella vita delle parrocchie, soprattutto nella vita concreta delle persone che camminano con noi in questa parabola complessa ma affascinante della storia”. Nel corso dell’Assemblea il 30 Aprile abbiamo festeggiato a Piazza San Pietro 150 anni di storia dell’Azione Cattolica che è parte significativa della memoria collettiva del passato, vive i fermenti del presente e contribuisce a costruire il futuro del Paese.
Dalla diocesi siamo partiti in 500 per partecipare alla festa dei 150 anni; bambini, ragazzi, adulti e anche Oreste Attardi di 96 anni è venuto con noi.
Tutti ci siamo sentiti chiamati a partecipare anche se in modi diversi perciò Mary, Martina e Kicca provano a raccontarci da diversi punti di vista la bella esperienza vissuta.
 
Mi chiamo Mary, ho 46 anni e ho seguito la celebrazione e la festa dei 150 anni dell’Azione Cattolica da casa perché, per motivi di salute, ero impossibilitata ad essere in Piazza S. Pietro con la mia grande famiglia e con papa Francesco. Pur sapendo, fin da mesi prima, che non avrei potuto partecipare, ho fatto come se avessi potuto essere lì, così, grazie alla tecnologia, mi sono tenuta aggiornata e informata quotidianamente, ho imparato l’inno “FUTURO PRESENTE” e intanto la mia emozione cresceva, fin quando, attraverso il conto alla rovescia: -3…, -2…, -1…, ci siamo!!!    Ecco il 30 aprile è arrivato!!! e alle 9 in punto mi sono sintonizzata su Tv 2000 e lì l’emozione ha raggiunto il massimo nel vedere la Piazza stracolma (erano 100.000!!!) di bambini, ragazzi, giovanissimi, giovani, adulti, educatori, assistenti, vescovi provenienti da tutta Italia per festeggiare un compleanno importante, per ascoltare le parole di papa Francesco esprimendo la gioia immensa e vera per la loro “Bella Storia!”. Sono rimasta tutta la mattinata incollata alla tv, ho visto striscioni e cartelloni giganti che indicavano le diocesi di provenienza dei partecipanti, ho cantato con loro, ho ascoltato la storia dell’AC, le parole del presidente nazionale, dell’ Assistente nazionale, del Papa, ho cantato l’inno, gli inni degli anni precedenti , la canzone “Ama e Dimentica”, ho visto gioia vera nel fare festa tutti insieme e quest’ultima l’ho vissuta ancora di più quando i miei amici hanno cominciato a condividerla con me attraverso foto, messaggi, video. Una gioia immensa e indescrivibile in Gesù e con Gesù. E quei volti raggianti di gioia, quella emozione intensa e forte loro e mia mi è rimasta addosso per tutta la giornata e anche oltre e non solo perché continuavano ad arrivarmi o a essere pubblicati messaggi, foto ma anche perché, anni fa, da educatrice, ho vissuto pure io, di persona, momenti simli e so che sono intensi, unici, speciali… e così l’emozione e la gioia hanno avuto la meglio sul “piccolo” rammarico di non esserci stata. Vabbè cercherò di esserci per i prossimi 150 anni!
 
Ciao io sono Martina, ho 25 anni e sono presidente di Azione Cattolica nella Parrocchia Sant’Antonio di Padova di Castellammare di Stabia. C’era anche la mia voce lì a piazza san Pietro il 30 Aprile scorso per gridare a gran voce “Tanti auguri Azione Cattolica!!
Indescrivibile l’emozione di quel giorno, un emozione che saliva già durante il viaggio e che aumentava ogni qual volta dal finestrino del pullman vedevamo quell’enorme fila di altrettanti pullman che si dirigevano tutti a Roma.
Tanti gruppi, tanti volti, tante persone, bambini, giovani e adulti uniti da quella che Papa Francesco ha definito “passione cattolica”. Quel giorno ci siamo sentiti tutti una grande famiglia, aldilà della città dalle quale si proveniva; a unirci sono stati gli inni di ac cantati a squarciagola, gli striscioni tutti colorati che sotto il sole sventolavano in piazza e, infine, l’arrivo del Papa che ci ha ricordato i tanti nomi che hanno fatto grande e bella l’Ac.
Ma ci ha invitati anche e soprattutto a fare nostro il motto di questo 150°. Infatti #futuropresente ci ricorda di non guardare al passato con fare nostalgico, bensì di imparare ad utilizzare proprio quelle fondamenta così solide per scrivere la storia del futuro, una storia che aspetta solo noi.
Grande è la responsabilità che abbiamo: Papa Francesco infatti ha chiesto un’azione Cattolica tra la gente, nella parrocchia, nella diocesi, nel paese, nel quartiere, nella famiglia, nello studio e nel lavoro, nella campagna, per cercare ancora tante altre mani da stringere, altri occhi da incrociare, tanti volti da accarezzare; è qui, ai crocicchi della strada che l’Ac è chiamata a stare, perché la nostra è un’associazione popolare fatta per stare tra la gente. È questa sua semplicità d’essere che la rende così bella e ricca di storia.
Per questo faccio gli auguri a tutti noi soci di Ac con la speranza che questo seme di positività, gettato in ognuno di noi dal 150°, possa far crescere tutta la passione, l’entusiasmo e la grinta necessaria a testimoniare che Cristo è risorto davvero.
 
Per finire ci sono io, Kicca, responsabile ACR diocesana. Dal 28 Aprile al 1 Maggio ho partecipato alla XVI Assemblea Nazionale di Azione Cattolica; esperienza nuova per me, resa ancora più entusiasmante dal 150° di AC.
In quei giorni ho avuto modo di respirare la familiarità che si vive nella nostra bella associazione, sentendomi pienamente accolta da tutti i delegati provenienti da ogni diocesi d’Italia, ma il culmine dell’emozione è arrivato il 30 Aprile a Piazza San Pietro dove ho avuto la fortuna di vivere questo compleanno così speciale sul sagrato, a pochi metri da Papa Francesco! È stata la prima volta che ho visto la piazza da una nuova prospettiva e, dall’alto della mia posizione, mi è arrivata una carica di energia positiva, di passione, di quella gioia che ha spinto acierrini, giovani, giovanissimi, adulti ad essere lì pronti a testimoniare la “Bella Storia” che è l’AC. 
È stato molto significativo anche vivere, al termine della festa, una celebrazione eucaristica con tutta la nostra diocesi e con l’Azione cattolica di Fiesole, Firenze e di Altamura. Abbiamo fatto esperienza di comunione vera perché è sostando insieme avanti al Signore che possiamo costruire il nostro “futuropresente”.
 
Gioia, famiglia, passione, popolarità, queste sono le parole che risuonano in quanti hanno vissuto questa bella esperienza.
Ora tocca a noi laici, radicati nelle nostre città e nelle storie di chi ci sta accanto, testimoniare e far crescere questa passione.
L’Assemblea nazionale si è conclusa con un messaggio per il paese che non è un messaggio che chiede ad altri di fare qualcosa ma è una promessa che vede noi tutti impegnati in prima linea, tra le righe si legge: Ci impegniamo a formare donne e uomini, ragazzi, giovani e adulti, educatori e responsabili dalla solida umanità, missionari e «profeti del quotidiano», capaci di partire dagli ultimi, dai dimenticati, dalle persone sole.
Questa è una promessa e un augurio per tutti noi, abbiamo la responsabilità di puntare alto, di non aver paura di osare perché solo così possiamo fare nuove tutte le cose.

 

Le inviate: Mary, Martina e Kicca
La cronista: Benedetta