Azione Cattolica

AC: Ho un popolo numeroso in questa città

XVII Assemblea Diocesana di Azione Cattolica

Il 16 febbraio 2020 si è tenuta ad Alberi (Meta), presso la Casa di spiritualità “A.Barelli”, la XVII Assemblea Diocesana di Azione Cattolica. Accompagnati dal sole domenicale e dalle mille sfumature del mare, i votanti provenienti da tutte le parrocchie della Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia sono stati chiamati ad eleggere i rappresentanti al Consiglio diocesano per il triennio 2020-23.

E’ sempre bello ritrovare i volti amici degli aderenti, ascoltare le loro storie, condividere le emozioni, le idee, le impressioni. Così come emozionante è stato prestare attenzione ad ogni singola riga della relazione scritta dal Presidente uscente Gianfranco Aprea, che con immensa gratitudine, dolcezza e bontà d’animo ha ringraziato l’Azione Cattolica che gli ha permesso di tessere relazioni uniche, veritiere e stabili. Come accade per ogni singola esperienza della vita, anche alla fine di un ricco mandato come il suo occorre fare il punto della situazione ed analizzare in maniera attenta e oggettiva i pro e i contro delle proprie decisioni.

Prezioso è stato anche l’intervento di Sara Falco, Consigliera nazionale del Settore giovani, che dalla diocesi di Nola ha portato una testimonianza importante: la vita associativa è per lei una ricchezza così inestimabile che non ha saputo rinunciare ad intraprendere il percorso a livello nazionale anche di fronte agli innumerevoli impegni.

Siamo in un momento storico importante ed è tanta l’indifferenza che ci circonda e che ci spinge a far trionfare “l’io” piuttosto che “il noi” della comunità cui apparteniamo. Come cristiani, credenti e soprattutto credibili, siamo chiamati a spazzare via dalle nostre vite la tristezza che troppo spesso ci attanaglia. “Non siate cristiani tristi, non abbiate musi lunghi, ma sorrisi stampati sul viso: siate lievito nella società!”, ha esortato il Presidente uscente, rifacendosi alle parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell’apertura della 48ª Settimana sociale. Come cristiani, infatti, siamo chiamati a vivere la Gioia del Cristo che è sceso in Terra e si è fatto uomo per noi, e ancor più, in qualità di laici, siamo stati scelti per farci testimoni della Sua presenza nella nostra vita.

Ma come si fa a portare la gioia a chi ci sta di fronte? Cosa significa “essere lievito sociale”? In tempi così tormentati e difficili, per parlare di Dio e della Chiesa occorre usare parole semplici, parole che vengono dal profondo ma che riescano a smuovere i cuori più pigri e restii all’amore. Essere lievito nella vita degli altri significa aprirsi al dialogo, spalancare le braccia al confronto, non restare fermi sulle proprie opinioni ma dare valore anche a quelle altrui. Chi vive l’esperienza di fede in Azione Cattolica sa bene che ha di fronte a sé ragazzi, giovani, adulti e anziani che in Cristo hanno trovato un appiglio e una speranza ed è normale, come ha spiegato pacatamente il Presidente Gianfranco Aprea, che in ogni parrocchia ci siano incomprensioni che spingono a costruire muri piuttosto che ponti.

“Non avere paura, continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: ho un popolo numeroso in questa città” (At. 18,10): è il versetto che ha accompagnato l’intera Assemblea. Siamo uomini e con le nostre debolezze e paure spesso esitiamo e non ci lasciamo travolgere dal Suo amore. Occorre passare dal “Dio dell’altare” al “Dio della vita” e fare della nostra fede la quotidianità. L’Azione Cattolica Diocesana ha bisogno di essere rinnovata nell’amore, di scendere tra la gente, di essere esempio di chiesa in uscita per mostrare che vivere un’associazione che affonda le sue radici nella storia non è “fuori moda” ma al passo con i tempi.

E’ stata poi presentata la bozza delle linee programmatiche diocesane, spiegata grazie a sette parole chiave quali incarnazione, vita nello spirito, gioia, educare, popolo, diocesi, associazione. Dopo un aperto dibattito circa le modifiche e le proposte del documento, sono state aperte le votazioni per i rappresentanti del Consiglio diocesano per ogni settore d’interesse dell’associazione. A breve, infatti, i consiglieri neoeletti inizieranno a lavorare per il prossimo triennio.

Far parte di un’associazione così composita, estesa ma unita, insegna che la fede è un collante forte che va vissuto anche nella collettività, non siamo soli, c’è un “popolo” che vive nel Suo nome.

di Anna Massa