Accoglienza incondizionata…

Tanti dei nostri giorni sono accomunati da una percezione sottile, avvertita da tutti ma riconosciuta da pochi: un senso di insoddisfazione che ti prende quando torni da un incontro, un viaggio o un’uscita qualsiasi e hai l’impressione di non essere riuscito a esprimerti al 100 %…che qualcosa è mancato e ti aspettavi di più…che tra le mani hai ancora dei gesti che non sei riuscito a scambiare, e sulle labbra parole che non hai saputo pronunciare.
Perché?
A cosa è dovuta quella rigidità, quel senso di inadeguatezza, quella specie di blocco che ti impedisce di “essere te stesso” per davvero?
 
In questi giorni a Cracovia abbiamo trovato un abbozzo di risposta: guardando l’entusiasmo di tutti, avvertendo sulla pelle un senso di fratellanza quasi istintivo, riuscendo a parlare con chiunque e a cantare abbracciato con chi non conosci per niente…sentendoti libero di dire la tua e di rischiare una figuraccia (ma senza che alcuno possa puntarti il dito contro!) abbiamo scoperto il segreto…la differenza la fa il CLIMA del gruppo in cui sei, l’accoglienza che avverti di pancia, standoci dentro.
Se l’accoglienza è vera verrà fuori il meglio di te.
Se invece c’è un tranello dietro che ti mette in discussione, ne verrà solo timore e insicurezza.
 
Cracovia ci sembra cosí, in questi giorni: ACCOGLIENZA INCONDIZIONATA.
 
Perché non provarla ancora?
Perché non viverla sempre?