Sabato 21 Dicembre i ragazzi del Clan Phoenix dei gruppi scout Gragnano 1 – Gragnano 2, come da tradizione ormai consolidata, si sono recati presso la stazione Garibaldi di Napoli per accogliere la luce della pace. I ragazzi hanno attinto al fuoco che ardeva nel focolare per accendere la loro lanterna e portarla a Gragnano. Il giorno seguente, domenica 22 Dicembre, nella Chiesa del Corpus Domini l’intera comunità si è riunita intorno alla luce di Betlemme.
I gruppi scout hanno scandito ed animato i momenti di preghiera, disponendo intorno alla luce della pace le bandiere dei paesi attualmente funestati dalle guerre e poi attingendo da essa la fiamma per accendere tante piccole candele da distribuire ai fedeli raccolti in preghiera. Il messaggio era chiaro: da un lato, la luce illuminava simbolicamente quei paesi lontani che vivono difficili situazioni di guerra e povertà, dall’altro, lì riuniti fisicamente tutti i parroci di Gragnano e le loro comunità accoglievano, da vicino, la luce nella realtà a loro più prossima, nel loro paese, nella loro chiesa, nella famiglia e, soprattutto, nel cuore di ciascuno. Se la luce di una pace che dovrebbe rifulgere nei paesi sconvolti dai conflitti animava i pensieri e gli intenti nella preghiera di ciascuno, la luce di quella candela stretta accanto al cuore che ispirava sentimenti di amore, rispetto, fratellanza e accoglienza, diventava una tangibile e concreta possibilità. A rendere ancora più vivida l’idea di una pace possibile, è stata la preziosa testimonianza di Lina Moriscos, la storia di una cristiana in terra santa. Dalle sue parole è emerso il dolore di una guerra, l’orrore di una città divisa a metà di un muro, le difficoltà di chi ogni giorno lotta per ottenere ciò che troppo spesso noi diamo per scontato; eppure, in tutto questo dolore brillava sempre una piccola luce. La luce della speranza, la certezza della fede, la preghiera per un mondo migliore rendevano la testimonianza, se possibile, ancora più forte ed emozionante. E, finalmente, in un paese diviso a metà la pace diventa realtà: due famiglie di religioni diverse, di due paesi in guerra tra loro, uniti allo stesso tavolo, insieme a festeggiare il miracolo della vita che ci fa riscoprire vicini, anche se diversi.
Come spesso accade, una storia tanto lontana è tanto potente anche nel mondo a noi più vicino. Dalla pace nel mondo alla pace nei cuori, da due famiglie diverse e unite in un paese lontano il pensiero va alle nostre famiglie, spesso divise e frammentate per futili motivi, dalle difficoltà di chi lotta per sopravvivere, alla vacuità di tanti nostri gesti, spesso solo esteriori: la luce della pace ci insegna a guardare con comprensione, ad accogliere, a comprendere e ad amare non solo chi è vicino a noi ma ancor di più chi è lontano e diverso.