Campo adulti Ac, Farfa, discepoli missionari, contemplazione, Ida, Abbazia, suore brigidine… gli ingredienti ci sono per la buona riuscita del prodotto finale: il tutto condito da un’abbondante dose di entusiasmo collettivo e spirito di conoscenza, indispensabili per “andare lontano“.
E così noi, adulti di Ac della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, abbiamo scelto di vivere il nostro campo scuola recandoci verso un luogo bello e incantevole, in cui provare a sperimentare la gioia dell’incontro… non per caso o per smania di avventura, e non per evadere dalla nostra realtà del quotidiano, anzi per scoprirne “altrove” la novità della bellezza da contemplare in tutti gli angoli della storia vissuta, così da poter relazionarci con Dio in modi sempre nuovi nei valori fondamentali di un’evangelizzazione con gli altri e con l’ambiente (cfr EG, 74). D’altronde già San Paolo ci ammoniva in merito “Non è per noi un vanto annunciare il Vangelo, ma una necessità che mi si impone” (1 Cor 9,16).
In “missione speciale”, dunque, ma non impossibile; adulti che, in pienezza della loro esistenza – da discepoli missionari – sono tenuti non solo ad invecchiare, ma anche ad imparare attraverso un cammino comunitario.
Il nostro campo si è articolato in tre giorni, dal 29 al 31luglio: destinazione Farfa, bellissimo borgo medievale in provincia di Rieti, ospitati dal sorriso e dalla gentilezza delle suore dell’ordine brigidino di San Salvatore. Mossi dal monito evangelico “Andate dunque” riferimento del percorso formativo 2022-2023, guidati dagli Orientamenti triennali di azione cattolica, illuminati dall’Evangelii gaudium, consapevoli di “essere una missione su questa terra”, come laici hic et nunc, abbiamo “visitato” i luoghi, fotografandone la realtà, scoprendone il grano talvolta nascosto dalla zizzania. Ci siamo confrontati sugli aspetti della nostra vita e sulle dimensioni da correggere, per restare coerenti alla Parola ( Mt 28 16-20), con la quale ci siamo rispecchiati, sostenuti dalla lucida dialettica di don Michele Di Martino. Il nostro percorso è continuato con un intervento della presidente, che ci ha ricordato l’importanza dei “luoghi associativi” (gruppo, consigli….) luoghi in cui siamo non solo laici, ma anche associati, perché questo ci caratterizza nel nostro essere insieme non come aggregazione, ma persone, unite da un tratto identitario di servizio per la vita del Paese e della Chiesa. Graditissima la presenza di Moris Baldi, ex segretario nazionale di Ac durante la presidenza Alici. Moris ci ha parlato delle scelte missionarie locali, offrendoci spunti di riflessione mediante significative sequenze di discorsi tenuti dal Papa, per risvegliare lo spirito profetico associativo e ridurre sempre più la distanza con la vita delle persone, promuovendo un’autentica “cultura delle alleanze”.
Non si poteva non sottolineare la spiritualità delle suore brigidine, attraverso la voce di suor Nives, che ha evidenziato l’importanza dell’operato missionario di Santa Brigida di Svezia e l’impegno ecumenico della Santa madre Elisabetta Hesselblad.
La Contemplazione ha fatto da sfondo alla parte finale del campo (missionari come contemplativi in azione, citando Giovanni Paolo II, in grado di annunziare agli altri – secondo la consegna paolina – ciò che si è contemplato). La bellissima abbazia benedettina (grazie anche alle preziose spiegazioni di Rosa nella sala Schuster) ci ha consentito di ammirare le tracce della storia nella conservazione dell’operato umano.
“La vita piena” di Armida Barelli (meglio conosciuta come “Ida”), così appassionatamente raccontataci da Annarita, ha fatto da sfondo al nostro ultimo giorno di permanenza.
A ricordo dei giorni trascorsi insieme, abbiamo lasciato ai partecipanti – come segno – una minuscola bottiglina contenente una conchiglia e la frase “mi canta nel cuore l’amore del Signore” tratta dagli scritti della Barelli.
Ecco come vogliamo ritornare a casa: con la consapevolezza che nella nostra vita spesa nella prossimità, abbiamo guadagnato tanto da riempire dodici ceste di avanzi!!!
Vice Adulti Annamaria Aiello