Apostolato del Mare: le parole di Mons. Alfano al Convegno di Genova

Si sono svolte a Genova, il 9 ed il 10 settembre 2022, le celebrazioni per i novant’anni della Stella Maris.
Mons. Francesco Alfano, con immenso orgoglio ed interesse, ha partecipato al Convegno, in qualità di promotore e referente nazionale dell’Apostolato del Mare, nomina che gli fu affidata, il giorno del suo ingresso nella nostra Arcidiocesi, dieci anni fa. Di seguito l’intervento di Alfano.

È con grande gioia che porto i saluti della Chiesa italiana in qualità di vescovo promotore dell’ Apostolato del Mare nel nostro Paese. Saluto le autorità presenti, ringrazio la diocesi di Genova per la disponibilità ad accogliere questo appuntamento: 90 anni di presenza in Italia sono il segno di un radicamento importante. La cura pastorale dei marittimi ha una sua storia che vogliamo ricordare. Non possiamo dimenticare, infatti, gli sforzi della comunità cristiana per farsi vicina alla gente di mare. Anche la pastorale in questi 90 anni si è aggiornata, con sensibilità specifiche prima e dopo il Concilio Vaticano II, ma desideriamo che rimanga invariata la passione che ha dato il via all’esperienza italiana nel lontano 1932. Si è passati da una pastorale maggiormente incentrata sui preti e sui religiosi (una gratitudine speciale la dobbiamo all’Istituto Scalabriniano) a un ruolo centrale del laicato, che soprattutto grazie al volontariato, ha reso una testimonianza cristiana di accoglienza e di solidarietà. Mi piace pensare al «mare di bene» che in questi 90 anni è stato realizzato all’interno dei nostri porti italiani. Quanti marittimi sono stati accolti e aiutati, quante sofferenze sono state consolate quante gioie sono state condivise. Tra l’altro. se andiamo indietro nel tempo, il lavoro dei marittimi è stato molto pesante e usurante. Si è caratterizzato non solo per la distanza dalle famiglie, ma anche per la fatica e lo sfruttamento. Ciò che si è visto nel passato, purtroppo non e scomparso. La recente pandemia ha rivelato nuovo il pericolo di cadere in forme di ingiustizia Sociale nel confronti di equipaggi marittimi sottopagati e ingiustamente costretti a rimanere sulle navi Il bene seminato in questi decenni non serve a farci sentire migliori, ma a guardare avanti con profezia. Il convegno che celebriamo vuole portarci a pensare il futuro: I evangelizzazione vissuta ci permette di capire che abbiamo ancora molto da offrire e da ricevere dai marittimi. Una delle esperienze più significative di attenzione ai marittimi e stata la costituzione del Comitato Nazionale del Weltare della Gente di Mare, nato nel quadro della Convenzione Internazionale ILO MLC 2006, ratificata in Italia con la legge 113/2013. L’invito a offrire a personale navigante servizi di assistenza sociale nei porti va rafforzata. Non si tratta solo di garantire aiuti economici, ma prima di tutto di dare un sostegno umano e spirituale a tutti coloro che per lavoro passano nei porti del nostro Paese. Ringrazio coloro che si spendono e si spenderanno in tal senso anche nei prossimi anni. Come vescovo promotore dell’Apostolato del Mare accompagno con gioia la riflessione di questi giorni, incoraggio ogni proposito di bene che può portare ad assicurare o rianimare la presenza della Chi nel mondo del mare“.