Assemblea generale CEI: comunicazione e vangelo, unica missione

La comunicazione e il vangelo, due aspetti tanto lontani ma al tempo stesso tanto vicino in questa era contemporanea. La storia della comunicazione umana si può leggere attraverso la categoria della registrazione e la storia della salvezza è una storia di comunicazione. Sono le due idee portanti su cui si sviluppa la relazione tenuta il 22 maggio alla 71ª Assemblea generale della CEI da Pier Cesare Rivoltella, Ordinario di Didattica e Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La storia della comunicazione, spiega Rivoltella, “inizia nel momento in cui l’oralità primaria viene sostenuta (e poi modificata) dall’avvento dei primi sistemi di scrittura e continua fino a oggi”. Allo stesso tempo, “la Parola, al Principio di tutto, ‘dice’ le cose portandole all’essere. Javhè è un Dio in dialogo costante con il suo popolo e la cui Parola definitiva è il Suo stesso Figlio, il «perfetto Comunicatore»”. Da queste due idee, precisa Rivoltella, discendono due ipotesi di lavoro. La prima è che tra comunicazione, storia della salvezza e azione della Chiesa vi è un legame profondo e imprescindibile – necessità e missione. La seconda è che in entrambi i casi, l’educazione sia la finalità e la spinta che guida tutto il processo.
In base alla seconda giornata dell’Assemblea Generale CEI, ecco un pensiero del nostro Arcivescovo Mons. Francesco Alfano.
“Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo”: la relazione di questa mattina ci ha introdotto i nel tema della nostra assemblea… È stata interessantissima, per l’aiuto che è stato offerto a noi vescovi nella comprensione di quanto sta accadendo con l’avvento della “società informazionale”, segnata da una profonda trasformazione culturale: dalla grande importanza dell‘informazione, nella società che ormai abbiamo alle spalle, al digitale che non solo caratterizza ma costituisce l’attuale società, con l’invisibilità dei media e il superamento della contrapposizione tra reale e virtuale, aprendoci invece alla Realtà Aumentata in cui i media rappresentano la “pelle della nostra cultura” come un vero e proprio tessuto connettivo.