28 Ottobre 2024

Castellammare. Giuseppe Guglielmi presenta il suo libro “Produzioni dell’origine”

Castellammare di Stabia. Sarà presentato lunedì 4 novembre, presso la Parrocchia del Carmine, il libro “Produzioni dell’Origine” di Giuseppe Guglielmi. Alla presentazione con l’autore, moderata dalla docente Universitaria di Letteratura Italiana Contemporanea Virginia Di Martino, parteciperanno Mons. Francesco Alfano , la docente universitaria di Letteratura Italiana Emma Giammattei, il professore di Storia del Pensiero Politico Gennaro Carillo.

Sarà presente in sala l’autore: Giuseppe Guglielmi è docente di Teologia Fondamentale, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sez. S. Luigi (Napoli).

Descrizione del libro

Il tema dell’origine di un significato, di un uso, di una fonte o di una tradizione, ritorna spesso nei dibatti teologici e più in generale nelle discussioni ecclesiali, soprattutto quando all’orizzonte si profila la necessità di avviare cambiamenti. Per avere un’idea della sua importanza è sufficiente elencare alcuni esempi, probabilmente meno importanti ma che di certo hanno un impatto più immediato: il cambio di alcune formule e preghiere (si pensi al Padre nostro) o di alcuni gesti (l’ostia sulla mano), l’introduzione di nuovi formulari liturgici (la benedizione delle coppie dello stesso sesso). A fronte di tali questioni si sollevano di continuo accese discussioni.

Siamo ormai abituati a considerare le posizioni conservatrici come quelle che fanno leva sulla continuità di una tradizione, mentre le posizioni riformiste come quelle insistenti sulla discontinuità. Nonostante però le loro divergenze, di solito entrambe le posizioni intendono giustificare le proprie argomentazioni richiamandosi a esordi iniziali (o che si vorrebbero far passare per tali), siano essi di natura biblica o risalenti ai primi secoli del cristianesimo (padri, concili).

Il nocciolo della questione potrebbe essere riassunto sommariamente in questi termini: usi, significati, insegnamenti e prassi sono ritenuti oggi veri nella misura in cui è possibile dichiarare che furono stabiliti fin dall’inizio nel modo in cui li conosciamo oggi (magari solo con qualche cambiamento di facciata). Il tempo iniziale sarebbe dunque quello vero, e non attenderebbe altro che essere riportato alla luce, così da mettere fine ad ogni discussione. Ma le cose stanno davvero così? Perché i dibattiti non terminano affatto?

Le difficoltà inducono a collocare la questione dell’origine di un qualsivoglia fenomeno sociale, culturale e religioso, non semplicemente sul piano del ritrovamento obiettivo di un fatto del passato che il corso degli eventi avrebbe in seguito dimenticato, né consisterebbe unicamente nello stabilire una comprensione oggettiva (quella degli inizi) che sarebbe stata deformata da rimaneggiamenti o contaminazioni successive. Occorre far spazio, ed è questa l’intenzione del libro, anche ad una prospettiva genealogica (politica) del problema e considerare l’origine come il risultato di una produzione o fabbricazione messa in atto da istituzioni continuamente sottoposte alle pressioni del presente (sfide, crisi, aspettative, valori e identità) e che a questo presente intendono in realtà rispondere. Additata a partire da un presente, l’origine si muove con esso nel corso del tempo.

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