Signore, Tu che sei fonte di ogni bellezza,
insegnaci a cantare con gioia.
Benedici Signore il nostro canto
fa che sia sempre ispirato dal desiderio di lodare Te.
Chorus,Cor,Corda.
Domenica 19 novembre il Coro della Cattedrale di Sorrento ha voluto ricordare i suoi 50 anni di storia (1967-2017) insieme alle altre corali dellArcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia.Nel pomeriggio, nel teatro parrocchiale, il M° Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, ha incontrato i numerosi cantori presenti, soffermandosi sullimportanza della musica nella liturgia della Chiesa. Il Maestro ha evidenziato che CORO, CUORE e CORDA hanno nella lingua latina una radice comune,sottolineando che, per cantare in un coro, è necessario che i cuori di ognuno si accordino insieme.
Il canto, è uninterazione tra testo e musica ed è compito di chi canta far vivere le parole dentro e fuori di sé, per donare a chi ascolta il loro contenuto profondo; è come se il canto prestasse le ali alle parole perché possano esprimere quello che da sole non riuscirebbero a dire. La Chiesa ha avuto da sempre una particolare predilezione verso il canto, avendone intuito linestimabile valore, che lo ha elevato a linguaggio privilegiato per meglio celebrare lincontro tra Dio e il suo popolo.Ma non basta cantare nella liturgia, ma è necessario inserirsi in essa rispettandone la natura e le leggi. Un coro che voglia essere liturgico, dovrà conoscere queste condizioni e attuarle nel suo servizio.Allincontro erano presenti il parroco della Cattedrale, don Carmine Giudici, il sindaco di Sorrento, avv. Giuseppe Cuomo, Rodolfo Izzo (fratello del fondatore don Antonio Izzo), il referente diocesano per la Musica Sacra, don Gaetano Staiano ed il responsabile diocesano per la liturgia, don Emmanuel Miccio.
Successivamente gli oltre 400 coristi si sono recati nella Cattedrale per animare la Santa Messa celebrata dallArcivescovo, Mons. Francesco Alfano. La navata centrale della chiesa era occupata dai tanti cantori presenti che, sotto la direzione del M° De Gregorio, hanno eseguito brani liturgici a 4 voci.In unatmosfera in cui lemozione toccava lanima e dove le sacrali note dei cantori diocesani e del coro organizzatore ammaliavano il contesto, la commozione per tutti lha fatta da protagonista ,battendo cuori,vibrando corde e unendo voci.Al termine della celebrazione, sul sagrato della Cattedrale, unagape fraterna ed il tradizionale taglio della torta con 50 candeline dorate,hanno concluso una giornata allinsegna del canto e dello stare insieme.